Corriere della Sera (Roma)

Champions League Lazio tramortita, Bayern mostruoso

Il tecnico: «Regalati tre gol, ma Bayern fortissimo»

- Marco Calabresi

Impossibil­e era e impossibil­e si è confermata: la gara di Champions contro il Bayern Monaco è costata un pessima figura alla Lazio, ko per 4-1 all’Olimpico nell’andata degli ottavi. Negato un rigore a Milinkovic sull’1-0 per i tedeschi, clamorosi gli errori della difesa biancocele­ste in ben 3 dei 4 gol subiti.

Simone Inzaghi lo sapeva, non si è sorpreso di niente: «Il Bayern è quasi ingiocabil­e». Sperava, però, che la sua Lazio non desse una mano agli ingiocabil­i come invece ha fatto. La Champions League proseguirà il 17 marzo all’Allianz Arena con la gara di ritorno, ma vedendo la partita di ieri sera non è detto che sia una buona notizia. Manifesta inferiorit­à, sarebbe forse stato meglio chiuderla qui, al netto dell’orgoglio uscito fuori con il gol di Correa quando la partita era già finita e il Bayern aveva già tirato il freno.

Due squadre di due pianeti diversi: niente di cui meraviglia­rsi, sia chiaro, nonostante i campioni d’Europa si presentass­ero pieni di assenze e con un ragazzino del 2003 titolare. Jamal Musiala, però, a 17 anni non solo ha dimostrato di saper stare a questi livelli, ma anche segnato a un portiere, Reina, che quando Musiala è nato aveva 20 anni.

«Siamo stati troppo contratti - dice Inzaghi - Sapevamo il valore dell’avversario ma li abbiamo facilitati. I gol se li sarebbero dovuti fare da soli, non avremmo dovuto contribuir­e noi in almeno tre di questi quattro. Dicevano tutti che non ci sarebbe stato match ma avremmo dovuto giocarlo in modo diverso. E’ stata una serata storta, ma uno step ulteriore che ci servirà per crescere. Il dispiacere è aver sbagliato partita in una serata molto molto importante. Le partite a volte si indirizzan­o con gli episodi: uno a nostro favore ci avrebbe fatto parlare di un’altra partita, invece il primo gol ci ha impauriti». La Lazio avrebbe voluto vivere una notte diversa, iniziata al tramonto al solito ritrovo di Formello, dove centinaia di tifosi hanno salutato la squadra in viaggio per l’Olimpico.

Una notte che Inzaghi (celebrato con una maglia in una teca subito dietro l’imbocco del tunnel degli spogliatoi, dall’altra parte ce n’era una biancocele­ste di Klose) aveva definito «il coronament­o di cinque anni di lavoro».

Meglio dimenticar­la, per non imbattersi in paragoni dolorosi - per tutto il calcio italiano, non solo per la Lazio - e non rovinarsi il morale in vista della lotta per giocare la Champions anche l’anno prossimo.

Peccato davvero, perché la stagione europea della Lazio era stata eccezional­e, alla faccia del Covid che aveva dimezzato la squadra: contro il Bayern è arrivata la prima sconfitta, e senza neanche la spensierat­ezza che Inzaghi aveva chiesto ai suoi giocatori e che gli sarebbe piaciuto vedere in una serata tanto attesa. Anche da Pepe Reina: «Noi abbiamo fatto qualche errore tecnico nei passaggi - ammette il portiere - E contro una squadra così forte, come sbagli vieni punito. Mettiamo da parte questa partita, perché visto il momento di forma che stiamo attraversa­ndo è obbligator­io ripartire». Prima della partita e della batosta, lo stesso orgoglio di Inzaghi era stato quello di Igli Tare. «Mi sento fiero della squadra e del lavoro fatto in questi anni. Meritiamo di essere qui a giocare contro il Bayern. Ma l’obiettivo principale di quest’anno è riqualific­arci alla Champions». E allora ripartire.

 ??  ?? Fallo netto Sergej Milinkovic-Savic, al centro, atterrato in area del Bayern sullo 0-1: l’arbitro ha sorvolato
Fallo netto Sergej Milinkovic-Savic, al centro, atterrato in area del Bayern sullo 0-1: l’arbitro ha sorvolato
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La stretta di mano a fine partita tra il centravant­i della Lazio Ciro Immobile, a sinistra, e quello del Bayern Monaco Lewandowsk­i
Bomber La stretta di mano a fine partita tra il centravant­i della Lazio Ciro Immobile, a sinistra, e quello del Bayern Monaco Lewandowsk­i

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