Disordini a Rebibbia: indagate venti detenute
Lenzuola incendiate, insulti e qualche spintone ai secondini. È la protesta inscenata da venti detenute, ora indagate dalla Procura, nell’area femminile del carcere di Rebibbia il 9 marzo del 2020 in seguito all’adozione delle misure per contenere il Covid-19. Disordini avvenuti nelle stesse ore nella zona riservata agli uomini. Le responsabili della protesta sono indagate per resistenza e danneggiamento. Ai loro «colleghi» sono invece contestati reati più gravi, dal sequestro di persona alla devastazione e saccheggio. Differenze dovute al tipo di protesta. Le donne, apprese le restrizioni dovute al coronavirus, hanno cominciato a fare rumore e gettare dall’interno delle celle nel corridoio antistante lenzuola e cartoni in fiamme. I poliziotti penitenziari hanno provato a dissuaderle, ma ne è nato qualche tafferuglio animato da insulti e spintoni. Al contrario degli uomini che hanno fatto finire lo stesso 9 marzo di un anno fa un ispettore in ospedale.