«Ecco», l’arte dei borsisti in una rivista (online)
Accademia di Francia: 16 pensionnaires di Villa Medici autori di un magazine mensile in tre lingue
La potenza delle arti in tutte le sue forme ed espressioni si concentra in «Ecco», la rivista multimediale online lanciata dai sedici borsisti dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici diretta da Sam Stourdzé e fondata nel 1666 da Luigi XIV.
Un laboratorio vivace di idee e sperimentazioni, nel cuore della Capitale, che ha richiamato artisti di tutte le nazionalità ad operare nel campo della creazione, dalle arti visive al design, dall’architettura alla musica, dal cinema alla letteratura e alla storia dell’arte. La rivista mensile racconta le opere dei pensionnaires in residenza e non solo: scrittori, documentaristi, poeti, musicisti, architetti e ricercatori che con le loro produzioni rappresentano il presente. Buco, Colpo, Piano, Picco, Bordo, Blocco, Crepa sono le sette parole, per sette numeri (da gennaio a luglio) che giocano con i doppi sensi, attraverso una pluralità di linguaggi.
«In questo momento avevamo voglia di fare tutti insieme un progetto unico, rispetto al nostro di lavoro di ricerca. Siamo tanti, provenienti da discipline diverse, e abbiamo pensato che un magazine digitale fosse la risposta per accogliere l’arte di tutti i borsisti. Sono state scelte sette parole che hanno un impatto sonoro e un’idea estetica contemporanea. È stato un miracolo. Ognuno lavora con entusiasmo e massima libertà su un medium che non è il suo e si sono formate anche delle collaborazioni inedite a più mani», ha detto l’architetto borsista Clément Périssé.
Forme contemporanee, testi, creazioni sonore, fotografie, disegni che danno spazio a pensieri e riflessioni, come sottolinea anche il compositore argentino Fernando Garnero: «La rivista in tre lingue francese, italiano ed inglese è nata sotto la spinta della pandemia, con la chiusura degli spazi culturali abbiamo pensato ad altre forme di condivisione delle nostre esperienze. Veniamo da diverse discipline artistiche, abbiamo caratteri diversi. Ognuno di noi interpreta una parola che diventa tema di riflessione. Un pensiero visuale. Non è una rivista solo per artisti, ma per tutti. È un modo semplice che permette l’incontro tra differenti espressioni».
Tra gli altri contributi anche quelli di Adila Bennedjaï-Zou, da Algeri — sceneggiatrice e documentarista che sviluppa una creazione sonora intorno al contro-vertice del G8 tenutosi a Genova nel 2001 — e della compositrice giapponese Noriko Baba.