La galleria d’arte in modalità «domestica» E così la collettiva viene esposta in salotto
Tra le opere
Andrea Festa insieme alla compagna Jana Illéšová
La galleria d’arte esplora la modalità domestica, meglio se con un affaccio spettacolare sulle meraviglie della Capitale. Lo scorso novembre la «home gallery» di Andrea Festa debuttava con una mostra collettiva allestita sulle pareti del salotto e della sala da pranzo dell’appartamento al primo piano di un edificio di lungotevere degli Altoviti. Al di là delle finestre, la «cartolina» di Castel Sant’Angelo. L’esperienza ha funzionato e ora il collezionista prepara un nuovo show (preview ad inviti, visite su appuntamento) con le personali di due artisti, il belga Tom Poelmans e il croato Danilo Stojanovic, nel living diviso da un mezzo muro nelle due stanze «espositive» speculari. È arrivato invece da Lisbona, dove ha aperto nel 2016 la Galeria Madragoa, Matteo Consonni portando con sé il progetto espositivo temporaneo (chiuderà il 28 marzo), che ha trovato la sua sede in uno storico palazzo che guarda in direzione del Chiostro del Bramante. «Davanti all’on line imperante anche nell’arte, ho voluto creare un’occasione di “live viewing room”. Roma è il luogo ideale in questo momento, sia per le grandi mostre, dalla Quadriennale al Macro, sia per luoghi speciali del centro storico come questo dove ho radunato 50 opere di quattordici artisti» spiega il gallerista. Hanno già prenotato una visita i curatori, da Pier Paolo Pancotto a Ilaria Gianni e Marcello Smarrelli, oltre a Damiana Leoni, Anna d’Amelio, direttrice della Fondazione Memmo, e molti altri.