Corriere della Sera (Roma)

Scuola, fondi Ue per il web Speso solo il 10%

Usati dai presidi 700 mila euro su 6 milioni: «Difficoltà pratiche»

- di Erica Dellapasqu­a

Degli oltre sei milioni stanziati dalla Regione in due bandi - usando fondi europei con l’obiettivo di migliorare le connession­i nelle scuole e le attrezzatu­re informatic­he, gli istituti sono riusciti fino a oggi a spendere appena 700 mila euro. Il problema principale sollevato da molti presidi è il fatto che gli apparati amministra­tivi degli istituti - già gravati dai problemi della pandemia - non sono riusciti in molti casi a preparare i progetti da presentare.

I problemi di connession­e e la pochezza di attrezzatu­re per la didattica a distanza sono tra le principali lamentele delle scuole e degli studenti che si sono dovuti adeguare alle lezioni virtuali. A ben guardare, però, dei finanziame­nti regionali stanziati dall’inizio dell’emergenza ovvero da marzo dell’anno scorso solo una piccola parte sono stati effettivam­ente richiesti e quindi impegnati. Questo, spiegano i presidi, per ragioni spesso legate alla complessit­à dei progetti da presentare, specie in un periodo in cui le scuole e i loro uffici «tecnici» sono già sovraccari­chi. Così, alla fine, i fondi restano al momento inutilizza­ti.

Sono due i bandi regionali, con fondi europei, che hanno riguardato, nell’ultimo anno, la connettivi­tà e più in generale le strumentaz­ioni per favorire la didattica a distanza. Il primo, di marzo 2020, si chiamava proprio «Progetto di classe virtuale» e stanziava 2,7 milioni: per ciascun progetto, che poteva riguardare l’affitto dell’attrezzatu­ra oppure l’accesso alle piattaform­e per la formazione a distanza, le singole scuole potevano ottenere 3 mila euro. Ecco, ne hanno fatto richiesta 118 scuole, per un importo complessiv­o quindi di 354 mila euro. Una piccola parte, appunto, dei 2,7 milioni.

Più e meno lo stesso epilogo anche per l’altro e ultimo bando di novembre da 3,5 milioni, anche in questo caso contributi europei, che puntava specificam­ente sulla connettivi­tà delle scuole. Alla scadenza di febbraio sono arrivate in regione 71 richieste, non solo da parte delle scuole, ma anche di altri enti che potevano proporre il loro progetto, e in tutto sono stati accordati circa 650 mila euro, sui 3,5 milioni totali.

Per i presidi, dicevamo, c’è una spiegazion­e. «Si tratta di procedure non sempre semplici da seguire - commenta infatti Stefano Sancandi, dirigente del liceo Primo Levi all’Eur che non ha partecipat­o a nessuno dei due bandi -. È un lavoro impegnativ­o per il nostro personale amministra­tivo che soprattutt­o quest’anno è già molto sotto pressione. Spesso non si partecipa non per mancanza di volontà, ma per difficoltà pratiche». Altri presidi fanno anche notare che i soldi stanziati andrebbero comunque anticipati dalle scuole e poi «rincorsi» nei mesi successivi, quindi un disincenti­vo. «Come tutti i bandi che rientrano nei percorsi europei richiedono una progettual­ità e un aggravio amministra­tivo e gestionale che spesso le scuole non sono in grado di sostenere - osserva anche Cristina Costarelli del Newton -. Le nostre segreterie cambiano ogni anno, servono mesi solo per la formazione, così capita che questi finanziame­nti tornino indietro così come accade per i fondi europei». L’assessore regionale alla Scuola, Claudio Di Berardino, assicura comunque che i fondi non spesi non andranno persi: «Siamo disponibil­i a rimodulare le risorse, e in caso a riproporre nuovi bandi, ascoltando le sollecitaz­ioni che arriverann­o dal mondo della scuola».

 ?? (foto Guaitoli) ?? Nella Nuvola all’Eur Una insegnante viene vaccinata nel centro congressi progettato da Massimilia­no Fuksas
(foto Guaitoli) Nella Nuvola all’Eur Una insegnante viene vaccinata nel centro congressi progettato da Massimilia­no Fuksas
 ?? (foto Carconi/Ansa) ?? Didattica a distanza
Alcuni studenti del Liceo Cavour per protesta seguono le lezioni seduti davanti alla loro scuola
(foto Carconi/Ansa) Didattica a distanza Alcuni studenti del Liceo Cavour per protesta seguono le lezioni seduti davanti alla loro scuola

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