Corriere della Sera (Roma)

Giovanna avrà il siero domenica

Malata di fibrosi polmonare, aveva iniziato uno sciopero della fame

- Di Valeria Costantini

«Mi sembra di aver riacciuffa­to la vita, sono molto felice». Il grande sollievo di Giovanna Ferrara ha un orario preciso, impresso sullo schermo di un cellulare con la batteria quasi scarica. Mezzanotte e tre minuti, 4 marzo, prenotazio­ne del vaccino anti-Covid confermata. Chissà cosa avranno pensato i vicini della 43enne romana sentendo le urla e le risate di gioia che hanno seguito quel messaggio.

«Una vittoria enorme», la descrive la giornalist­a, affetta da fibrosi polmonare idiopatica, che lunedì aveva iniziato un rischioso sciopero della fame per accendere i riflettori su molti malati e molte criticità. Su chi, come lei, convive con patologie spietate, sulle categorie di disabili e malati cronici, sulle incertezze e le complicazi­oni dell’accesso ai vaccini che dovevano e potevano essere prioritari per loro. Non solo nel Lazio, ma in tutta Italia. Colpa delle dosi a rilento anche, ma «i più fragili sono sempre dimenticat­i», ricorda Giovanna che in questi giorni di lotta, per lei e per gli altri, non ha mai perso tenacia e umorismo. «Oggi il mio simpatico figlio, mi ha voluto accanto mentre mangiava gli gnocchi», il suo racconto del primo non-pasto, niente cibi né farmaci (vitali) per denunciare le vite sospese dei malati.

La decisione drastica era arrivata dopo due polmoniti invernali e nessuna precisa calendariz­zazione dei vulnerabil­i: «Per chi ha la mia malattia il Covid è una condanna a morte, è come se per un’epidemia che spezza le ossa non vaccinassi per primi gli zoppi»: così Giovanna rappresent­ava le mancate priorità per i più fragili finiti in seconda fascia, quelli come lei colpiti da una patologia che disintegra i polmoni. La sua crociata è rimbalzata in tutto il Paese, anche grazie alla trasmissio­ne «L’aria che tira» su La7: in tanti, con la sua patologia, vivono la stessa odissea, il medesimo silenzio. «Sapere che Giovanna lotta per noi, mi fa sentire meno sola», basterebbe la testimonia­nza della signora Lucia a far capire l’importanza di una singola resistenza. Non voleva passare avanti ad altri la 43enne, voleva più attenzione e chiarezza sulle procedure per le vaccinazio­ni dei vulnerabil­i, a cui la Regione (apripista su questo fronte) ha dedicato tre possibili strade: tramite strutture o medici che li curano o con la prenotazio­ne online.

Alla mezzanotte di ieri scattava la corsa e Giovanna aveva cinque pc accesi davanti: «Come altri non ho voluto attendere la chiamata degli ospedali ed è andata in porto! - esulta, pur stremata, la 43enne, che il 7 marzo si vaccinerà al San Giovanni, richiamo già fissato il 28 –. Altri fibrotici mi dicono di esserci riusciti e ne sono felice».

Lieto fine? Sì ma non per tutti, ricorda lei: «C’è bisogno che ci sia uniformità sul territorio, i diritti essenziali non possono essere rimessi alla discrezion­alità degli enti locali, i super fragili vanno vaccinati subito». Un impegno, quello di monitorare la situazione nelle diverse regioni, che il sottosegre­tario alla Salute Pierpaolo Sileri si è preso durante il programma di Myrta Merlino: «Un’emozione enorme sapere del suo vaccino, si è fatta portavoce dei fragili, una battaglia giusta», il commento della conduttric­e.

❞ Una vittoria enorme, mi sembra di aver riacciuffa­to la vita, sono molto felice

Giovanna Ferrara

❞ Giovanna si è fatta portavoce dei fragili, combatte una battaglia giusta

Myrta Merlino

 ??  ?? Lottatrice Giovanna Ferrara, 23 anni, malata di fibrosi polmonare, aveva iniziato uno sciopero della fame per ottenere certezze sul vaccino
Lottatrice Giovanna Ferrara, 23 anni, malata di fibrosi polmonare, aveva iniziato uno sciopero della fame per ottenere certezze sul vaccino

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