Uomini in piazza contro la violenza sulle donne: «Basta femminicidi»
Flash mob con mascherine rosse cucite da donne vittime di violenza
Un centinaio di uomini, di tutte le età, politici, imprenditori, semplici cittadini si sono dati appuntamento ieri in piazza San Silvestro per manifestare contro la violenza sulle donne. Uomini in cammino con una mascherina rossa, verso una presa di coscienza e di responsabilità che parte dai comportamenti quotidiani. A guidare l’azione, il presidente dell’ VIII Municipio e portavoce di «Liberare Roma», Amedeo Ciaccheri, con Gianluca Peciola, attivista ed ex consigliere comunale. Durante il flash mob tanti manifesti per dire «Se uccido non è amore».
Un centinaio di uomini, di tutte le età, politici, imprenditori, semplici cittadini si sono dati appuntamento ieri in piazza San Silvestro per manifestare contro la violenza sulle donne.
Uomini in cammino con una mascherina rossa, verso una presa di coscienza e di responsabilità che parte dai comportamenti quotidiani. A guidare l’azione, il presidente del VIII Municipio e portavoce di «Liberare Roma», Amedeo Ciaccheri, insieme a Gianluca Peciola, attivista ed ex consigliere comunale. Poi arrivano il segretario nazionale di Sinistra Italiana e deputato Nicola Fratoianni e il consigliere del Pd capitolino, Giovanni Zannola. «La violenza umilia e ferisce nelle azioni e nelle parole che si pronunciano ogni giorno — scrivono gli organizzatori dell’iniziativa —. Una violenza spesso invisibile che diventa indicibile per chi la subisce».
Tra i partecipanti anche il leader di Azione e candidato a sindaco di Roma, Carlo Calenda, con la mascherina rossa realizzata dalla cooperativa E.V.A. di Casal di Principe che sostiene le donne vittime di violenza e i loro percorsi dopo aver denunciato gli abusi.
Durante il flash mob tanti manifesti per dire «No alla mascolinità tossica» e chiedere «Cultura di genere ora», ma anche affermare: «Se uccido non è amore». E poi «Alzo la guardia, non le mani».
Per Peciola, si è trattato di «una mobilitazione necessaria a cui hanno partecipato tanti uomini per portare un messaggio forte, di responsabilità e voglia di cambiamento. Di fronte alla strage procurata dalla violenza degli uomini nei confronti delle donne bisogna prendere la parola e mettere in discussione la cultura patriarcale — aggiunge — bisogna che gli uomini non si voltino dall’altra parte, ma si assumano le loro responsabilità». Andrea, 35 anni, sostiene che iniziative come queste dovevano essere state organizzate già da tempo : «La presa di parola degli uomini è tardiva — spiega — doveva essere fatto tanto di più e prima. Speriamo che da adesso in poi la situazione cambi. La forza delle donne, da sole, non basta».
Anche Fulvio si sente coinvolto in prima persona: «Dobbiamo assumerci il coraggio delle nostre scelte a partire dalle nostre case, dalle nostre strade e i nostri quartieri: è lì che si consuma la violenza e non bisogna voltarsi dall’altra parte».
Gli organizzatori «La violenza umilia e ferisce nelle azioni e nelle parole dette ogni giorno»