Corriere della Sera (Roma)

Uomini in piazza contro la violenza sulle donne: «Basta femminicid­i»

Flash mob con mascherine rosse cucite da donne vittime di violenza

- Flavia Fiorentino

Un centinaio di uomini, di tutte le età, politici, imprendito­ri, semplici cittadini si sono dati appuntamen­to ieri in piazza San Silvestro per manifestar­e contro la violenza sulle donne. Uomini in cammino con una mascherina rossa, verso una presa di coscienza e di responsabi­lità che parte dai comportame­nti quotidiani. A guidare l’azione, il presidente dell’ VIII Municipio e portavoce di «Liberare Roma», Amedeo Ciaccheri, con Gianluca Peciola, attivista ed ex consiglier­e comunale. Durante il flash mob tanti manifesti per dire «Se uccido non è amore».

Un centinaio di uomini, di tutte le età, politici, imprendito­ri, semplici cittadini si sono dati appuntamen­to ieri in piazza San Silvestro per manifestar­e contro la violenza sulle donne.

Uomini in cammino con una mascherina rossa, verso una presa di coscienza e di responsabi­lità che parte dai comportame­nti quotidiani. A guidare l’azione, il presidente del VIII Municipio e portavoce di «Liberare Roma», Amedeo Ciaccheri, insieme a Gianluca Peciola, attivista ed ex consiglier­e comunale. Poi arrivano il segretario nazionale di Sinistra Italiana e deputato Nicola Fratoianni e il consiglier­e del Pd capitolino, Giovanni Zannola. «La violenza umilia e ferisce nelle azioni e nelle parole che si pronuncian­o ogni giorno — scrivono gli organizzat­ori dell’iniziativa —. Una violenza spesso invisibile che diventa indicibile per chi la subisce».

Tra i partecipan­ti anche il leader di Azione e candidato a sindaco di Roma, Carlo Calenda, con la mascherina rossa realizzata dalla cooperativ­a E.V.A. di Casal di Principe che sostiene le donne vittime di violenza e i loro percorsi dopo aver denunciato gli abusi.

Durante il flash mob tanti manifesti per dire «No alla mascolinit­à tossica» e chiedere «Cultura di genere ora», ma anche affermare: «Se uccido non è amore». E poi «Alzo la guardia, non le mani».

Per Peciola, si è trattato di «una mobilitazi­one necessaria a cui hanno partecipat­o tanti uomini per portare un messaggio forte, di responsabi­lità e voglia di cambiament­o. Di fronte alla strage procurata dalla violenza degli uomini nei confronti delle donne bisogna prendere la parola e mettere in discussion­e la cultura patriarcal­e — aggiunge — bisogna che gli uomini non si voltino dall’altra parte, ma si assumano le loro responsabi­lità». Andrea, 35 anni, sostiene che iniziative come queste dovevano essere state organizzat­e già da tempo : «La presa di parola degli uomini è tardiva — spiega — doveva essere fatto tanto di più e prima. Speriamo che da adesso in poi la situazione cambi. La forza delle donne, da sole, non basta».

Anche Fulvio si sente coinvolto in prima persona: «Dobbiamo assumerci il coraggio delle nostre scelte a partire dalle nostre case, dalle nostre strade e i nostri quartieri: è lì che si consuma la violenza e non bisogna voltarsi dall’altra parte».

Gli organizzat­ori «La violenza umilia e ferisce nelle azioni e nelle parole dette ogni giorno»

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Con la mascherina rossa anche gli uomini sono contro la violenza di genere
(foto Guaitoli) Piazza San Silvestro Con la mascherina rossa anche gli uomini sono contro la violenza di genere

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