Villanis, dal teatro alla consolle E adesso un disco jackin’ house
A scandire il passaggio dagli ascolti infantili, le compilation con i brani dei cartoni animati cantati da Cristina D’Avena, a una coscienza musicale più matura è Nowhere Man dei Beatles: «Lo scoprii a nove anni a casa di un amico e mi cambiò la vita - racconta Fabio Villanis, classe 1982, dj di origini partenopee - . Mi accorsi che esisteva tutto un altro panorama». Da quel momento inizia a risparmiare le monete da 500 lire per arricchire la sua collezione di vinili e cd. Da bambino firma il primo contratto come attore e cantante nel musical Novecento napoletano al Teatro Politeama con la Compagnia di canto popolare: «Facevo lo scugnizzo, ricordo che mi addormentavo dietro le quinte». A 16 anni approda in tv con la sua band nel programma La scuola in diretta in onda su Raisat. Dopo il diploma si trasferisce a Roma, dove l’amore per i vinili si intreccia con il percorso parallelo nel mondo dello spettacolo. Nel 2007, sul set di una fiction, è coinvolto in un brutto incidente: per riprendersi raggiunge una parte della sua famiglia in Brasile, ma al rientro a Roma si rende conto di dover ripartire da zero. La prospettiva non lo spaventa e, mentre salta da un lavoro all’altro, mette a fuoco l’obiettivo: dedicarsi anima e corpo alla musica. Il ritorno alle origini lo catapulta nel circuito dei locali e dei contesti più interessanti della Capitale, dal Quirinetta a «India Estate». Da due anni collabora con l’etichetta romana Goody Music Production, per la quale segue il genere Italo disco. Il 20 aprile uscirà il suo Ep Soaked in sweat, in stile jackin’ house, con la londinese Strakton Records.