Agente spara per fermare due writer
Sorpresi sulla ferrovia hanno lanciato bombolette sulla pattuglia. Nei guai due appartenenti a una crew
All’alt della polizia hanno lanciato bombolette contro gli agenti e uno di loro ha sparato in aria per fermarli. Così due writer sono stati bloccati e denunciati lungo la ferrovia al Nuovo Salario.
All’appello mancano gli altri membri della crew. E fra loro forse anche il capo banda. Un gruppo ben assortito, composto da writer maggiorenni sui quali c’è il massimo riserbo da parte di chi indaga. Potrebbe trattarsi di una comitiva responsabile di una serie di imbrattamenti in varie zone di Roma, soprattutto negli scali ferroviari, che sabato pomeriggio ha reagito a un controllo della polizia bersagliando gli agenti con le bombolette di vernice spray che fino a poco prima stava usando per disegnare tag sui muri e sui vagoni sui binari al Nuovo Salario. Dopo l’allarme lanciato da qualcuno che aveva visto i writer all’opera nel primo pomeriggio, non lontano dal centro di Villa Spada, le pattuglie della Polfer si sono precipitate sul posto e hanno effettivamente sorpreso la crew in azione.
Solo che all’alt dei poliziotti, contro di loro è cominciato un fitto lancio di oggetti per coprire la fuga dei ragazzi. A quel punto uno degli agenti ha estratto la pistola e ha sparato, in un luogo isolato - come è stato spiegato da chi indaga -, un colpo in aria a scopo intimidatorio, che ha avuto l’effetto di convincere due writer a fermarsi subito. Accompagnati negli uffici del compartimento Roma Termini, sono stati denunciati per imbrattamento, invasione di terreno e resistenza a pubblico ufficiale. Le indagini tuttavia sono solo all’inizio. I due sono romani, ma non si esclude che del gruppo facessero parte anche personaggi provenienti da altre città e comunque legati al mondo dei writer più attivi e famosi. Fra le ipotesi c’è quella che la crew stesse marchiando il territorio, lasciando le firme dei suoi componenti lungo la strada ferrata percorsa anche dai treni dell’Alta velocità. Già nel novembre scorso i vigili urbani hanno denunciato nel corso di un’operazione proprio per contrastare le azioni dei writer Lorenzo Parris, 28 anni, in arte «Geco», uno dei più famosi non solo a Roma ma in tutta Europa: le sue tag si vedono praticamente in tutta la Capitale e sono ormai diventate un simbolo. Gli agenti della polizia municipale lo hanno rintracciato nella sua abitazione a San Lorenzo dove hanno sequestrato vernici e altro materiale per disegnare sulle pareti anche di palazzi molto grandi. Allora il mondo dell’arte di strada si mobilitò in difesa di «Geco», mentre ai vigili urbani arrivarono i complimenti per l’indagine da parte della sindaca Virginia Raggi. A dicembre sono stati invece i carabinieri a denunciare un polacco di 26 anni che imbrattava muri a largo di Torre Argentina con la sua tag.
Indagini Il gruppo disegnava tag sui muri vicino ai binari. Caccia al capo banda