La Regione compra la cima del Circeo
Era stata messa in vendita per 300mila euro. Leodori: «Salvata da possibili scempi»
L’acquisto della porzione più caratteristica del monte Circeo - quella con il Picco o, come è più comunemente conosciuta come il «naso della Circe» - riporterà al patrimonio pubblico una delle zone più iconiche della costa laziale. L’annuncio di vendita di quei duecento ettari iper-vincolati e inedificabili, valutava in 300mila euro il valore di quella porzione «uno dei tratti più suggestivi del promontorio del Circeo e sicuramente quello più famoso per il riferimento che lega le sue creste, le sue rupi e i suoi antri all’ Odissea Omerica». Bello sì, ma buono giusto per la raccolta della legna e non per altri fini.
L’annuncio, eclatante, è stato notato dalla Regione che, grazie all’intervento di due consiglieri - Enrico Forte (PD) e Gaia Pernarella (M5S) – si è fatta avanti come acquirente. «Un’area di una tale valenza va preservata e messa a disposizione della collettività», hanno sottolineato Daniele Leodori, vice presidente e assessore alla Programmazione economica, e Roberta Lombardi, assessora alla Transizione ecologica.
Ma di chi è l’area? È di una società immobiliare con sede a Roma che, nel lontano 1975, acquistò diverse proprietà dagli eredi del barone svizzero Aguet con dichiarate intenzioni edificatorie. Ma due anni dopo arrivarono i vincoli ambientali e il sogno svanì. Adesso prova a venderla.