La festa del Natale di Roma con Raggi e Lotito tra storia, valori e futuro
Raggi e Lotito al Circo Massimo. Il ministro Brunetta: servono grandi investimenti
Da 2774 anni, ogni 21 aprile a Roma è una festa, anche in tempo di pandemia. Quella di ieri è iniziata di prima mattina al Circo Massimo: Virginia Raggi ha incaricato la sezione paracadutismo della Polisportiva Lazio di organizzare un lancio in onore della Capitale in una cornice di grande fascino: «Io sono pazza d’amore per la mia città», la dichiarazione della sindaca.
«Sono orgogliosa di Roma e dei cittadini. Questo è un Natale decisivo, di speranza e di rinascita. Dobbiamo assolutamente restare uniti per uscire fuori, insieme, dalla pandemia. Per rilanciare la città, l’economia, il lavoro. Noi romani lo faremo» dice la sindaca, che nel pomeriggio ha anche partecipato alla presentazione delle iniziative della città per gli Europei di calcio, al via l’11 giugno.
«Il mio augurio è che presto torneremo a essere sempre di più una Capitale internazionale e che l’Europeo sia la dimostrazione che insieme possiamo ripartire».
E chissà se sarà l’ultimo Natale di Roma per la Raggi: «Se sono pazza a ricandidarmi? Io sono pazza d’amore per la mia città - ha ribadito con forza Perché Roma è una città da amare».
Sembrano lontane anche le polemiche che si erano scatenate qualche giorno fa dopo l’errore nel video in cui era stato scambiato il Colosseo con l’arena di Nimes . «Auguri Roma mia, sei sempre bellissima, nonostante la sindaca di Nimes», ha però ironizzato Guido Bertolaso, da tempo indicato come possibile candidato del centrodestra per il Campidoglio.
Al Circo Massimo, con la sindaca, anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito: «Non voglio sostituirmi a Virginia Raggi - ha detto il patron biancoceleste - che è il padrone di casa. Io sono solo un cittadino di Roma che ha l’interesse di enfatizzare le iniziative che portano indietro nel tempo e che spingono ognuno ad avere spirito di appartenenza alla Capitale. I paracadutisti rappresentano un’aquila che si libera nel cielo e atterra nella città di Roma. È anche il simbolo che ha acquisito la Lazio che ha scelto di accogliere determinati valori. Roma ha una storia che ci viene invidiata da tutto il mondo. Spetta a noi avere la capacità di continuare a tramandare questi valori nell’intero pianeta. La Lazio è sempre stata vicina alla città di Roma. Fin dal 1900, ha sempre sposato i suoi valori, non a caso nel 1921 è stata insignita come ente morale».
Roma vuole ripartire, non vuole rimanere indietro: anzi, «potremmo sperimentare con risorse adeguate tutta la quantità di progetti di investimenti per esempio finalizzati alla rigenerazione urbana - ha spiegato Renato Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione -. Roma ha assoluta necessità di investimenti di rete e di tutti quelli che riguardano l’ambiente, i trasporti e in generale la qualità della vita».
«Roma potrebbe assorbire una grande quantità di risorse, anche perché stiamo parlando del cuore burocratico e amministrativo del Paese, e su questo vanno collocati tutti i progetti finalizzati alla digitalizzazione della pubblica amministrazione. Roma - ha concluso Brunetta - ovviamente partirà per prima rispetto a questa operazione».
Le risorse Condivisa la necessità di puntare sulle nuove tecnologie per il rilancio dell’economia La sindaca «Sono pazza a ricandidarmi? Sono pazza d’amore per la mia città»