Da lunedì il Lazio sarà in zona gialla
Aumentano i decessi (52). In calo le Terapie intensive
Il Lazio è pronto a tornare nella fascia gialla, quella con minori restrizioni. Nel contempo sembra meno forte la pressione sugli ospedali anche se i contagi e le vittime aumentano. Per questo resta fondamentale proseguire con la campagna vaccinazioni ed accelerare sui numeri. Al momento gli immunizzati sono oltre 1 milione e 600mila.
I contagi e le vittime tornano a crescere, ma la pressione sugli ospedali si allenta: il Lazio è pronto a tornare nella fascia gialla – quella con minori restrizioni – e accelera la campagna vaccinazioni. Il cambio di colore, che indica il livello di rischio meno grave, è previsto per lunedì, con riaperture parziale di ristoranti, bar e luoghi di cultura e più libertà negli spostamenti. Ma la lotta al virus non è finita, «riaprire le attività non significa che il Covid non ci sia più, c’è più di prima, state attenti», è l’appello rinnovato di Nicola Zingaretti, presidente della Regione che ormai viaggia oltre la quota di un milione e 600mila vaccini totali, con il 22% della popolazione immunizzata con la prima dose e quasi il 10% con i richiami.
L’andamento dell’epidemia resta infatti ancora instabile, i parametri non tutti sotto soglia di allerta. I malati ricoverati nelle terapie intensive in primis, con il Lazio al 37% per occupazione di posti letti, benché in netto calo ma sopra il livello critico stabilito dal ministero della Salute, fissato a sette punti percentuali in meno. Al momento ci sono 334 pazienti in rianimazione (meno 19 in un giorno) e 2.657 sono assistiti nei reparti ordinari, con un record di dimissioni ieri, ben 125. È il numero delle vittime ad aver subito un’impennata tragica: 18 in più, 52 i morti nel Lazio, subito dietro la Lombardia che conta 72 decessi. Un bollettino giornaliero in chiaroscuro, perché invece le persone guarite sono tante, 2.539 quelle tornate libere dal virus. Dopo due giorni consecutivi con casi positivi sotto cifra mille, ieri i contagi registrati sono arrivati a 1.161, 235 in più, 453 nella Capitale e 373 nelle province. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 3%, mentre cambia la strategia sulle vaccinazioni, vista la scarsa fornitura di fiale di Johnson&Johnson. Si parte oggi con le immunizzazioni per agenti della penitenziaria e detenuti, ma si useranno le dosi di Moderna, grazie al lavoro delle squadre Uscar e delle amministrazioni carcerarie. È già predisposta poi l’apertura dei nuovi hub, tanto che già da stasera alla mezzanotte sarà possibile prenotare in questi centri il proprio vaccino: Pfizer sarà distribuito ai Cinecittà studios, a Porta di Roma e a via Quirino Majorana, mentre il monodose J&J sarà disponibile alla Vela di Calatrava-Policlinico Tor Vergata e all’outlet di Valmontone, realizzato con la modalità drive-in. Così, come annunciato dall’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, si arriverà a 40mila somministrazioni quotidiane. Le farmacie invece – circa 1.200 quelle coinvolte nel piano regionale – stanno organizzando la tabella di marcia con partenza rinviata a maggio, ma sul tema FuturPharma, l’Associazione nazionale farmacisti, chiede più chiarezza sulle modalità di impiego degli operatori. «È urgente stabilire un compenso adeguato per il farmacista vaccinatore, visto che i sei euro stabiliti non coprono tutti i costi, e attivare una copertura assicurativa civile e penale – segnala Rossana Matera, presidente dell’ente e professionista romana –. Bisogna includere tra questi vaccinatori anche i tanti farmacisti disoccupati e inoccupati in cerca di un impiego, come opportunità di crescita professionale».