Nel cuore la commedia
Pilar Fogliati, 28 anni, attrice e imitatrice specializzata in accenti romani, si racconta: il lavoro, l’esordio alla regia e gli schiaffi (sul set) a Favino
«Al cinema e in tv ho sempre recitato ruoli drammatici ma ho la commedia nel cuore. Mi rende più libera». Pilar Fogliati, 28 anni, attrice, caratterista, imitatrice di successo (specializzata in accenti romani) presta corpo, voce e anima nel raccontare le storie. E in attesa del suo esordio alla regia si rivela tra nuovi progetti, schiaffi (sul set) a Favino e la scoperta della lentezza.
La rivedremo in «Corro da te» di Riccardo Milani, nei panni di una Cupido.
«Organizzo un appuntamento al buio tra mia sorella, Miriam Leone, e lo sciupafemmine, Pierfrancesco Favino. Sul set ho dovuto anche schiaffeggiarlo e avevo paura di far male all’attore più trasformista del cinema italiano».
In autunno interpreterà la prima donna cardiologa in Italia nel ’68 nella serie «Cuori coraggiosi» di Riccardo Donna. Ancora oggi si parla di parità di genere?
«Racconta, senza giudizi, la cultura di un’epoca: le donne per emergere sul lavoro dovevano sgomitare il triplo e combattere contro una società maschilista. Un preconcetto che va arginato attraverso la cultura».
Fiduciosa per il futuro?
«Combattiamo per le nuove generazioni. Ho una sorella di 14 anni che può fare tutto, l’ingegnere o il prof universitario. Lei mi parla senza filtri dell’essere bisessuale. Non ha tabù e anche attraverso i social ha uno sguardo più libero, direi “americanocentrico”, che non si ferma alla situazione italiana».
Quale personaggio sogna di portare in scena?
«Sono una caratterista. Mi piace portare all’estremo un carattere umano a partire dall’ambiente che lo ha codificato, capire perché parla in un certo modo o che traumi ha avuto, piuttosto che imitare un personaggio reale. Mi ossessionano stereotipi e cliché».
A quale carattere imitato somiglia?
«Sono un miscuglio di tutte e quattro, come una società ognuna ha la sua quota dentro di me».
Cosa ha cambiato della sua vita pre-pandemia?
«Il rapporto con il consumismo: dall’abbigliamento alla skin routine ho ridotto tutto al minimo. Sono più responsabile. E ho scoperto la lentezza. Oggi vorrei vivere di più il presente e non immaginarmi a 80 anni intenta a guardare agli errori che ho fatto».
❞ Post pandemia È cambiato il mio rapporto con il consumismo, ho ridotto tutto al minimo. Sono più responsabile. E ho scoperto la lentezza
Rione Monti, luogo dell’anima
«Il caffè in piazzetta. Da lì osservi l’umanità, come in un film. Mi manca parlare con gli sconosciuti, per me è il massimo del piacere»
Vive al rione Monti. Ha un luogo dell’anima?
«Il caffè in piazzetta. Da lì osservi l’umanità, come in un film. Mi manca parlare con gli sconosciuti, leggere un copione. Per me è il massimo del piacere. C’è stato tolto il “futile” che rende il necessario ancora più intenso».
In «Sbagliata» ha annullato il corpo recitando solo con la voce.
«L’immagine è un peso, quale sia il rapporto col tuo corpo. A volte ti ami, altre ti odi. La bellezza dovrebbe essere un argomento tra i tanti, insieme al carattere, senza metterci troppi accenti».
Ha trovato una stanza tutta per sé?
«Ci sto lavorando. Quando sai cosa vuoi, come una vasca a forma di rombo, hai già capito qualcosa di te. Mi sento ancora persa tra strade che si stanno aprendo».
Insieme a Giovanni Veronesi firmerà la regia di una commedia dolce amara.
«Raccontiamo la storia di quattro ragazze trentenni che abitano a Roma. Iniziamo a girare questa estate e non vedo l’ora».