Appuntamenti fra Memoria e Liberazioni
Le iniziative del Museo della Shoah, fra mostre e un concorso per gli studenti Domani è in programma un appuntamento sul web al quale partecipa anche Lia Levi
«Il 25 aprile è la data fondamentale per l’identità democratica del nostro paese e va celebrata da tutti, a prescindere dalle idee politiche. È la festa di chi ha a cuore libertà e democrazia. Il simbolo del riscatto di un paese che si è saputo liberare da un regime che lo aveva trascinato in una guerra infame a fianco del nazismo. Come ente che ha a cuore la memoria, celebriamo questa data raccontando e ricordando». Il presidente della Fondazione Museo della Shoah, Mario Venezia, presenta così l’evento online dal titolo «25 aprile. Le Liberazioni», organizzato domani per ricordare i tanti significati che il termine Liberazione ebbe per gli italiani.
Una parola che la Fondazione declina al plurale riportando alla luce quei fatti di cui spesso si perde traccia nel grande solco della ricorrenza nazionale. Il sud, il centro e il nord d’Italia, infatti, furono liberati con diverse modalità e in date differenti, che saranno ripercorse in diretta su Facebook insieme agli storici Isabella Insolvibile e Amedeo Osti Guerrazzi affiancati da Lia Levi, scrittrice e testimone della Shoah che racconterà la sua liberazione. In un webinar che rappresenta solo l’ultima iniziativa di una carrellata di eventi virtuali lunga oltre un anno.
«Il 2020 – spiega Venezia – ha rappresentato un’occasione di estrema crescita, stimolata dall’emergenza sanitaria. Tutte le attività sono state ampliate e rimodulate in versione online. Significativo, in particolare, l’impatto della didattica a distanza, che ha coinvolto decine di istituti in tutta Italia e oltre 4 mila studenti. I giovani sono il futuro, una popolazione privilegiata che vuole essere formata e informata su ciò che è accaduto, conoscerne i dettagli, le date, i racconti dei testimoni che hanno costruito con impegno una memoria storica collettiva. Oggi, a poco a poco, stanno scomparendo. Il nostro compito è portarne avanti l’esempio e la memoria».
Dal vivo e, ora, anche online. Dove – con la zona arancione – è approdata la mostra
Dall’Italia ad Auschwitz a cura di Marcello Pezzetti e Sara
Berger, ospitata alla Casina dei Vallati e inaugurata nella Giornata della Memoria 2020. Cliccatissimo sui social il video dell’esposizione, dedicata alle persone arrestate in Italia tra il 1943 e il 1944, deportate nel lager polacco. In attesa che lunedì – con la zona gialla – si riaprano le visite al pubblico. E sul web è disponibile anche la versione digitalizzata di 1938. La Storia, mostra (realizzata nel 2017) sulla persecuzione fascista dei diritti degli ebrei. Mentre è in arrivo – a fine maggio, sempre sul sito della Fondazione – l’esposizione fotografica La Guerra in Italia: donne, uomini e territorio, che mostra gli effetti della guerra su luoghi e individui: ebrei, fascisti, alleati, partigiani, tedeschi, deportati e vittime civili. Con le fotografie accompagnate da testi, voci narranti o video-testimonianze.
Infine i giovani ancora in primo piano. Al liceo Giulio Cesare la Fondazione ha lanciato il «Concorso Luciana ed Enrico Finzi». E per gli under 26 c’è «Radici future», programma di formazione professionale delle nuove guide per la sede espositiva Casina dei Vallati. Futuri custodi di storia e civiltà.