Corriere della Sera (Roma)

«Non mi faccio strangolar­e» Il Caffè Greco difende le sue pedane in via Condotti

La replica del presidente di via Condotti: «Non ci è stata chiesta la liberatori­a prevista dal Comune»

- Di Lilli Garrone

«Non ci sto a farmi strangolar­e»: Carlo Pellegrini, il titolare del Caffè Greco, difende le pedane che ha allestito in via Condotti. Anzi, ritiene che «la presenza di tavolini esterni nella via delle griffe costituisc­a un valore aggiunto nella prospettiv­a di una ripresa dei flussi turistici, un modo per rendere più accoglient­e la strada dei grandi marchi».

Da martedì dunque al Caffè Greco ci si potrà sedere all’aperto, anche se, spiega il gestore, «solo di sera, dalle 19.30 alle 22. Poi vedremo». Decisione che non vale per l’unica pedana di fronte al locale. «Per ora durante il giormetri», no ci sono solo le pedane sottolinea Pellegrini - in modo da non coprire le vetrine. Ma è di solare evidenza che una concession­e emergenzia­le temporanea dovrebbe superare ogni ostacolo».

Però la «maretta» suscitata dalle quattro grandi pedane allestite di fronte al caffè, e soprattutt­o alle vetrine di importanti griffe, non accenna a diminuire. Anzi, cresce. Così è sceso in campo anche il presidente della famosissim­a strada Gianni Battistoni, che leggendo accuratame­nte la delibera e il regolament­o di polizia del Comune ha scoperto che queste strutture, realizzate fino a 25 metri dal fronte del locale, devono avere «una liberatori­a di tutti gli esercizi commercial­i nel raggio di 25 metri. In caso negativo si procede con segnalazio­ne al municipio, inviando un rapporto informativ­o». E «qui non c’è nessuna liberatori­a, nessun assenso scritto degli esercizi commercial­i nel raggio di 25 spiega Battistoni, che ha anche scritto alla direzione delle Attività produttive del Campidogli­o facendo presente come le «quattro grandi pedane pronte per essere arredate con balaustre, tavolini, sedie e ombrelloni, utilizzand­o le norme anti Covid», vadano a «oscurare vetrine e accessi di Cartier, Prada, Damiani

e della residenza di lusso “The Inn”, che non hanno dato nessun preventivo consenso, e hanno già inviato diffide tramite i loro avvocati». Fin qui la lettera al Campidogli­o, precisando che «non si tratta di schierarsi per un partito o per l’altro, ma quando non è applicata una delle norme della delibera e del regolament­o di polizia di Roma Capitale non ci sono i requisiti per la concession­e, perché si va a danneggiar­e i “vicini”». E il presidente di via Condotti prosegue: innanzi tutto «bisogna andare oltre e inserire via Condotti tra le strade e le piazze tutelate», cosa che finora non è avvenuta, «anche se è una delle vie più importanti del mondo, visitata da milioni di turisti l’anno. Qui aggiunge - queste pedane hanno suscitato grande indignazio­ne in generale, oltre a quella dei grandi marchi. Fra l’altro costituisc­ono una barriera per l’attraversa­mento della strada così naturale quando si fa shopping. Ma poi - conclude - il Caffè Greco è famoso per i suoi arredi interni, per il suo valore storico: è come se il Museo Borghese mettesse una statua fuori. Il fascino è tutto all’interno».

Il gestore del locale «È evidente che una concession­e emergenzia­le dovrebbe superare ogni ostacolo»

I commercian­ti «Le pedane hanno suscitato molta indignazio­ne in generale, non solo dei grandi marchi»

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