Gli scontri diretti fatali nella corsa al quarto posto
Allenatore
La Champions sta sfuggendo negli scontri diretti. Fino a gennaio la Lazio aveva un ruolino più che buono: 3 vittorie (Napoli, Roma e in trasferta con l’Atalanta), 2 pareggi (Inter e Juventus) e 2 sconfitte (nettissimo l’1-4 dell’Olimpico con l’Atalanta, pieno di recriminazioni il 32 incassato al 92’ sul campo del Milan). Poi sono arrivati 3 ko consecutivi con 11 gol subiti: lasciando troppo campo a Lukaku nel 3-1 per l’Inter, subendo il ritorno della Juventus da 0-1 a 3-1 dopo il gol di Correa, prendendo 5 reti (a 2) a Napoli per la prima volta nell’era-Inzaghi. La classifica degli scontri diretti (ri)mette davanti alla Lazio tutte le 5 squadre che la precedono effettivamente in classifica: l’Inter (che
Simone Inzaghi, 48 anni, colpito dal Covid, ha saltato le ultime tre partite deve ancora giocarne 2) e il Napoli (che li ha finiti) hanno conquistato 19 punti, l’Atalanta 18, la Juventus 15, il Milan 13. Peggio degli 11 punti biancocelesti ha fatto solo la Roma che non ha ancora battuto una big, conquistando solo 4 pareggi in 10 incontri. Lunedì arriverà all’Olimpico il Milan che, tolto il successo con giallorossi, ha perso tutti gli ultimi scontri diretti: in ordine cronologico, sempre nel 2021, contro Juventus, Atalanta, Inter e Napoli. Per Inzaghi sarà l’ultima possibilità di restare sullo strapuntino-Champions League.