«A noi ambulanti spettano le strade commerciali come avviene all’estero»
Valter Papetti, il presidente della Fiva (Federazione italiana venditori ambulanti)-Confcommercio, è pronto a trattare con il nuovo assessore alle Attività produttive Monica Lucarelli su decoro e postazioni. Su due cose, però, non transige: i banchi devono stare nelle vie commerciali e fuori dai mercati.
Soddisfatti della decisione del Consiglio di Stato, che ha bloccato gli spostamenti di via Cola di Rienzo e viale Giulio Cesare?
«Certo, abbiamo fatto ricorso perché contestavamo il provvedimento dell’ex amministrazione. Eravamo d’accordo, ad esempio, con lo spostamento delle soste in contrasto con il codice della strada, come quelle agli angoli o sulle strisce pedonali. E poi c’era la disponibilità a modificare le strutture per renderle più adeguate al decoro. Ma non eravamo d’accordo con quel tipo di provvedimento che le ha spostate tutte, anche quelle che non creavano problemi».
Ma spesso i banchi coprono le vetrine dei negozi.
«Alcune di quelle postazioni stanno lì dal 1938, ben prima dei negozi che si sono avvicendati nel corso degli anni. Se il motivo è la concorrenza non siamo d’accordo: abbiamo sempre sostenuto che il commercio su aree pubbliche non può essere discriminato rispetto alle botteghe. Noi dobbiamo stare sulle vie commerciali come avviene in tutte le città d’arte e all’estero. E siamo per il decoro: i banchi devono essere in sintonia con la città».
Siete pronti a dialogare con la nuova giunta?
«Chiediamo un confronto al più presto per poi arrivare a una sistemazione definitiva. Finora ci sono stati provvedimenti approssimativi che non hanno portato a niente, presi inoltre senza confronto con le organizzazioni sindacali».
Disposti a trovare una soluzione?
«Siamo aperti a tutte le soluzioni condivise. Chiediamo solo di poter lavorare: in un periodo come questo perdere altri posteggi è un ulteriore danno economico. Anche perché la giunta Raggi ci ha decimato in altre zone di Roma come l’Appia, la Tuscolana e viale America: contro di noi c’è stato un accanimento terapeutico».
Per via Frà Albenzio il Consiglio di Stato ha evidenziato problemi di traffico e di sicurezza.
«In via Frà Albenzio non volevamo andare per motivi commerciali. Una cosa è stare in via Cola di Rienzo e un’altra dove non passa nessuno».
Ma le soste di viale Giulio Cesare dovevano spostarsi nel mercato di piazza dell’Unità.
«Senza nessuna logica: sono due tipologie di vendita completamente diverse che non hanno mai lavorato insieme. Le nostre soste sono da sempre su strada e all’esterno, mai all’interno anche nei mercati storici».
Siamo disponibili alla modifica delle strutture per renderle più adeguate al decoro
Chiediamo un confronto con la nuova giunta per arrivare a una sistemazione definitiva