Corriere della Sera (Roma)

Italrugby, show in campo ma flop del pubblico

Meno di 30mila persone all’Olimpico per la sfida con gli All Blacks: l’organizzaz­ione non ha funzionato

- Valerio Vecchiarel­li © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Lo spettacolo questa volta si limita al campo, all’Olimpico per la quarta volta arriva la leggenda degli All Blacks e Roma si fa trovare impreparat­a, perché i 28.956 spettatori che si regalano un pomeriggio di spettacolo per ammirare l’haka e la squadra più vincente della storia di ogni sport, diventano un pericoloso segnale per un mondo che ha sempre pensato di poter continuare a vivere in controtend­enza a prescinder­e dai risultati.

Nel 2009 a San Siro al richiamo della leggenda in nero risposero in 82 mila, nel 2018 all’Olimpico in 60 mila e non c’entrano la pandemia o le limitazion­i di capienza (75%), perché questa volta la macchina organizzat­iva non ha funzionato e quello che è sempre stato un evento a prescinder­e è passato inosservat­o al di fuori della nicchia del rugby. E pensare che la partita è stata divertente, l’Italia del neo capitano romano Michele Lamaro per mezzora ha retto l’urto e mai abbassato la guardia (47-9 il risultato finale) di fronte allo strapotere degli ambasciato­ri itineranti di Nuova Zelanda.

C’è stata festa per il ragazzo del Flaminio cui Kieran Crowley, il nuovo c.t. azzurro, ha affidato le chiavi della squadra per provare a interrompe­re l’emorragia di risultati che va avanti dal 2015 e provare a riaccender­e, almeno a Roma, l’entusiasmo mai tradito dal popolo del rugby adesso che il rugby Capitale ha visto tornare in azzurro i migliori prodotti del suo vivaio (in campo contro gli All Blacks sono scesi anche Giammariol­i, Fischetti e Ceccarelli, cresciuti tra i Castelli e il Tre Fontane).

Soprattutt­o perché dopo i due anni vissuti a porte chiuse e gli spostament­i nel calendario, a febbraio all’Olimpico tornerà a pieno regime il Sei Nazioni e sarà indispensa­bile provare a ricucire il filo di affetto e passione con la città. In calendario ci sono la sfida all’Inghilterr­a (13 febbraio), altra squadra mai sconfitta dall’Italia, per chiudere contro la Scozia (13 marzo), l’ultima avversaria nel Torneo ad aver regalato una gioia agli azzurri.

A Roma l’evento fuori dallo stadio ha sempre superato (o nascosto) le difficoltà vissute dalla Nazionale sul prato dell’Olimpico. Ieri, contro gli All Blacks, c’è stata una pericolosa inversione di tendenza: questa volta solo la partita e l’Italia hanno sconfitto a tavolino le carenze organizzat­ive.

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Capitano Il romano Michele Lamaro, di spalle, in azione contro gli All Blacks

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