MONOPATTINI ORA LIMITARE LA VELOCITÀ
Da lunedì prossimo, «monopattino selvaggio» dovrebbe essere un po’ meno selvaggio grazie all’iniziativa di Bird, che attiverà i cosiddetti stalli virtuali. Gli utenti del gestore di sharing potranno infatti concludere il proprio noleggio solo se lasceranno il mezzo nei parcheggi visibili sulla app. Cioè non in mezzo ai marciapiedi, come spesso accade oggi con disagio per chi cammina, ma in luoghi adatti, rispettosi del decoro urbano, dei diritti dei pedoni e del buonsenso. Si comincerà sperimentalmente con cinquanta stalli virtuali nel quartiere Prati e si continuerà gradualmente fino a coprire altre zone del Municipio I. Il sistema utilizzerà la tecnologia satellitare di Google, che consente di geolocalizzare i monopattini in modo molto preciso. Dopo New York, San Francisco e San Diego, Roma sarà la prima città europea in cui viene sperimentato.
L’iniziativa è interessante per due motivi. Innanzitutto non presuppone investimenti infrastrutturali da parte dell’amministrazione cittadina, che dunque non è tenuta a predisporre spazi fisici deputati al parcheggio. Ma soprattutto - questo è l’aspetto più interessante - indica la volontà del gestore di partecipare alla soluzione dei problemi organizzativi che derivano dalla sua stessa innovazione.
Tale corresponsabilità, naturalmente, è anche una buona mossa di marketing: una tattica della tempestività, se preferite.
Dal momento che Bird anticipa la decisione del Comune di obbligare gli operatori che gestiscono i monopattini in sharing a farli parcheggiare esclusivamente nelle aree dedicate; di ridurre da sette a tre il numero delle aziende che offrono il servizio e di portare il totale dei mezzi da 14.500 a novemila, di cui solo tremila autorizzati a circolare in centro.
Tattico o strategico, è comunque un primo passo positivo. Cui sarebbe bene che ne seguisse un altro, possibilmente presto: il controllo della velocità e del comportamento dei monopattinisti, i quali spesso, per proteggere la propria incolumità, sfrecciano sui marciapiedi mettendo a rischio quella dei pedoni. Controllare abusi e violazioni è compito dei vigili urbani: nella micromobilità come in quella grande. Ci auguriamo che nei programmi del Comune sia previsto un ruolo più attivo degli agenti di polizia locale sulla strada. Al momento, purtroppo, non se ne vede traccia.