Roma Regione «Non un buon progetto»
Gli entusiasmi per la riforma costituzionale che dovrebbe elevare l’area metropolitana di Roma a 21ma «regione» (senza prenderne il nome) non può essere condiviso. È una rivoluzione ordinamentale che lascia di stucco. A tali argomentazioni i membri della Commissione affari costituzionali della Camera non hanno creduto di obiettare alcunché. Il «Campidoglio-Regione» non sarà migliore del «CampidoglioComune», se non altro perché ingabbiato due volte e costoso almeno il doppio. Il progetto è un autentico garbuglio lessicale, giuridico, politico, foriero di contrasti e complicara ostacoli e vincoli. È improvvido non nelle intenzioni, ma nella forma e negli effetti. Conferisce la potestà legislativa (legislativa!) a soggetti senza la rappresentanza politica in senso proprio. I «nuovi costituenti» non hanno scelto la via maestra di dedicare all’autonomia di Roma un impianto costituzionale organico e specifico, coerente con le intenzioni e adeguato allo scopo, ma hanno rabberciato gli istituti regionali. La progettata istituzione, essendo davvero innovativa in senso storico, politico, giuridico avrebbe richiesto un’acribia maggiore della meticolosa precisione indispensabile a formulare norme di rango costituzionale.
Pietro Di Muccio de Quattro