«Roma ghiotta» in regalo col Corriere
Domani in edicola la guida di Camilla Baresani: i 75 indirizzi dove mangiar bene
Roma è ghiotta solo se si sa scegliere. Questo hanno imparato i cittadini negli anni del turbo-turismo che, con sollievo di tanti, sta tornando a farsi sentire. Con esso però tornano le insidie di genere gastronomico.
Domani è in regalo con il Corriere della Sera il volume «Roma Ghiotta: 75 indirizzi per mangiare bene nella Capitale», curato da Camilla Baresani, titolare dell’omonima rubrica del venerdì su queste pagine.
Roma è ghiotta solo se si sa scegliere. Questo hanno imparato i cittadini negli anni del turbo-turismo che, con sollievo di tanti, sta tornando a farsi sentire. Con esso però tornano le insidie di genere gastronomico. Domani è in regalo con il Corriere il volume Roma Ghiotta: 75 indirizzi per mangiare bene nella Capitale, curato da Camilla Baresani, titolare dell’omonima rubrica del venerdì su queste pagine. Un regalo utile, si direbbe in altre stagioni, per evitare passi falsi e dribblare a colpo sicuro la folla di locali destinati a chi è solo di passaggio. Tanti sono i capitoli del piccolo volume tascabile quanti sono i gusti: dagli indirizzi per la cucina tradizionale, a quelli per chi ama l’innovazione, dal pesce alla pizza, fino alle seduzioni esotiche o fuori porta.
«Una città di affamati, un immenso mangificio. Il fatto è che Roma ingolosisce e fa venir fame» scrive nell’introduzione l’autrice che da anni scandaglia l’offerta capitolina con attenzione a tutti gli aspetti della gastronomia a partire dagli ingredienti: «A Roma — scrive — quasi ogni alimento è a portata di mano perché si coltiva e si alleva o cresce e vive spontaneamente nell’arco di pochi chilometri. Cucina imperiale, cucina di corte pontificia, cucina ebraica, cucina abruzzese e umbra, alto e basso, tradizionale e strano, ognuno di questi elementi concorre a creare quella che chiamiamo cucina romana». La scelta di soli 75 indirizzi si accompagna a quattro notazioni di merito: «Er mejo», «Vip watching» che segnala il tasso didi mondanità del locale, «Consegne a domicilio» e infine «Tavoli all’aperto con vista» dove, segnala Baresani, «al di là della cucina, eccellente o persino scadente, indica che a Roma capita di scegliere un locale per la struggente bellezza del contesto, e ci si nutre soprattutto di quello».