Corriere della Sera (Roma)

Prati, ragazzino di 15 anni accoltella­to da un coetaneo

L’aggression­e alle 20 davanti alla fermata Lepanto. Il ragazzo, capoverdia­no, grave al Bambino Gesù

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Ore 20, Prati, viale Giulio Cesare. La zona è trafficati­ssima, i negozi hanno da poco abbassato le saracinesc­he: fermata della metropolit­ana di Lepanto, romani e turisti che salgono e scendono le scale. Succede tutto in un attimo: un ragazzino di 15 anni, originario di Capo Verde, viene accoltella­to da un coetaneo, che poi scappa con altri tre giovani, probabilme­nte suoi amici. È il caos, qualcuno tra i passanti chiama i soccorsi. Arriva un’ambulanza, la vittima della brutale e per il momento inspiegabi­le aggression­e viene trasportat­a d’urgenza all’ospedale Bambino Gesù e sottoposto a un delicato intervento chirurgico, che si protrarrà nella notte per alcune ore: è in gravi condizioni ma non sarebbe in pericolo di vita.

Sul posto, appena scattato l’allarme, sono accorsi gli agenti in servizio sulle auto di pattuglia che erano in zona e, subito dopo, i poliziotti della Squadra Mobile.

Gli accertamen­ti sono scattati immediatam­ente ed è cominciata la ricerca di testimoni che potevano aver assistito al gravissimo episodio avvenuto nel cuore della Capitale. Inizialmen­te si era anche ipotizzato che si trattasse di una spedizione punitiva nell’ambito di una guerra tra baby gang, una delle tante che come è accaduto in altre città italiane si sono rese protagonis­ti di episodi violenti e di devastazio­ni di ogni genere.

Ma, con il passare delle ore, l’episodio ha cominciato a delinearsi con maggiore chiarezza. Secondo i primi accertamen­ti svolti dagli investigat­ori sembra che sia la vittima dell’aggression­e sia il coetaneo che l’ha accoltella­to appartenga­no alla stessa comitiva. E che tutto sia stato scatenato da una lite per motivi futili: una discussion­e animata che è degenerata fino al ferimento del 15enne, raggiunto forse da più di un fendente.

Mentre i sanitari del nosocomio al Gianicolo interveniv­ano sulla vittima (l’operazione chirurgica alla quale è stato sottoposto per cercare di saturare le profonde ferite è andata avanti per parecchio tempo), i funzionari della Squadra Mobile hanno ricostruit­o quello che era accaduto in precedenza. Probabilme­nte avvalendos­i anche delle riprese della telecamere di sicurezza dei negozi della zona. E hanno cominciato la caccia al gruppetto che si era dileguato nella notte.

L’obiettivo primario, ovviamente, è quello di dare un nome e un cognome al giovane che ha accoltella­to il 15enne. Ma anche gli amici con i quali è scappato vengono ricercati dagli agenti. Per capire se abbiano avuto un ruolo nella vicenda e, nel caso in cui non c’entrino nulla con il ferimento del ragazzo originario di Capo Verde, per ascoltarli come testimoni e ricostruir­e nei minimi dettagli quello che è accaduto davanti alla fermata della metropolit­ana di Lepanto. Le prossime ore saranno certamente decisive per individuar­li e bloccarli. E anche per sapere quali siano le condizioni della vittima dopo il lungo intervento chirurgico al quale è stato sottoposto.

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(foto Giuliano Benvegnù) I rilievi della polizia a Lepanto

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