«Una via dei percorrere»
L’articolo di Giorgio Montefoschi, «Rilanciare il museo all’aperto-Tra Flaminio e Parioli» pone un tema di grande attualità e molto rilevante per il futuro di Roma, che il comitato per la Qualità urbana e edilizia, organo consultivo del Comune, da me presieduto pro tempore, affronta ogni settimana. Come conciliare rigenerazione urbana, riqualificazione ambientale e transizione ecologia, rispettando e valorizzando le oggettive qualità identitarie della Roma moderna, costruita fuori dalle mura Aureliane, e oggetto negli ultimi anni di 2 opposti fenomeni: la pressione immobiliare (con la sostituzione di villini liberty e palazzine con nuovi e più consistenti edifici) e il degrado di spazi aperti e patrimonio pubblico? La risposta non è semplice. In questi anni abbiamo scelto di non espandere Roma, ma di riqualificare/rigenerare l’esistente.Così abbiamo assistito a un continuo rincorrersi tra leggi derogatorie, che con incentivi volumetrici a favore dei privati promuovono la sostituzione dei fabbricati esivia stenti, e azioni di tutela che, con nuovi vincoli, determinano l’interdizione preventiva e indiscriminata sugli interventi prima incentivati. Una specie di rincorsa tra guardie e ladri. Dove il decisore pubblico limita la propria azione alla fase legislativa, deregolamentando e rinunciando alla gestione amministrativa, a partire da una moderna e efficace programmazione e pianificazione territoriale. Una programmazione non più onnicomprensiva, come nei vecchi piani regolatori, ma strategica. Il pubblico oggi invece in sostanza decide di non decidere, tranne poi ricorrere ex post al vincolo, quando l’opinione pubblica alza la voce. Come per la demolizione dei villini del ‘900. Per uscire da spirale non c’è che la via invocata da Montefoschi: partire dalla consapevolezza della grande qualità urbana della Roma moderna (pubblica e privata) e promuovere un grande progetto per la sua valorizzazione promosso dal pubblico e attuato anche da privati, che indirizzi e usi le notevoli risorse esistenti, da quelle di una auspicabile rinnovato Pnrr, ai capitali privati.
Sergio Pasanisi