Malagrotta, a fuoco tonnellate di rifiuti Incubo nube tossica Arpa: finestre chiuse
In fiamme il maxi deposito d’immondizia, danneggiato il Tmb. L’Arpa: finestre chiuse in un chilometro intorno
Fumo talmente alto da mettere in allerta la torre di controllo di Fiumicino per le possibili ripercussioni (poi scongiurate) sul traffico aereo, tonnellate di rifiuti a fuoco che hanno gettato di nuovo nel panico gli abitanti della Valle Galeria invitati dall’Arpa a restare con le finestre chiuse nel raggio di un chilometro, una nuova crisi dei rifiuti dietro l’angolo. Un vasto incendio è scoppiato poco prima delle 18 ieri nella cosidetta Malagrotta 2, il sito con gli impianti di trattamento rifiuti adiacente alla maxi discarica chiusa da tempo. I vigili del fuoco hanno inviato sul posto 12 mezzi e 70 persone, impegnate per ore per provare a mettere sotto controllo un incendio che è partito da un capannone dove si trova la vasca di stoccaggio del cdr, il combustibile ricavato dai rifiuti, ha coinvolto le balle di immondizia da trattare nel Tmb2 e ha danneggiato anche quest’ultimo. L’impianto tratta 900 tonnellate di rifiuti al giorno.
Dopo le tante chiamate di emergenza arrivate prima dagli operatori del sito e poi dai cittadini allarmati, la notizia è arrivata anche sulle pagine social dei comitati degli abitanti di zona, dove il tam-tam è corso veloce: «Oltre al rischio diossina liberata nell’aria ci sono i depositi di gas e benzina adiacenti che sono stati allertati. All’interno del
capannone sono stoccati rifiuti. I vigili del fuoco dicono di chiudere le finestre o allontanarsi per chi è a circa un km». Un invito ribadito dall’Agenzia regionale per l’ambiente: «I primi risultati delle verifiche si avranno in 24- 48 ore, nel frattempo si consiglia ai cittadini residenti nell’area di 1 km di tenere chiuse le finestre delle proprie abitazioni», dice il direttore generale, Marco Lupo. Il Tmb rimasto danneggiato tratta 900 tonnellate di rifiuti al giorno. Sfiorato il gassificatore in disuso.
I vigili del fuoco intervenuti in via di Malagrotta 257 hanno lavorato con grandi difficoltà e muniti di autorespiratori per circoscrivere le fiamme ed impedire che si estendessero ai capannoni e agli impianti vicini. A dare la misura dell’eccezionalità del loro intervento, oltre al numero di personale impiegato e aumentato via via nel corso delle ore, c’è l’invio del cosidetto «Dragon», il mezzo con cannone idrico che viene usato solo per lo spegnimento di incendi aeroportuali ad alto potenziale calorifero per la pretri senza di carburante nei serbatoi degli aerei. Tra il materiale in fiamme ci sarebbero plastica e carta ma anche sostanze non riciclabili. I vigili sono intervenuti anche con mezzi speciali per la rilevazione di sostanze tossiche la cui presenza sembra però essere confermata dal fumo di diversi colori e dall’odore acre nell’area. Impossibile dire al momento da dove e come siano partite le fiamme. Ancora alle 23 i vigili parlavano di situazione in evoluzione per l’ampia diffusione delle fiamme e per la possibile presenza di alfocolai pronti a ripartire nella massa di immondizia già spenta. Ci vorrà almeno tutta la giornata di oggi per il completo spegnimento. A supporto dell’intervento sono arrivati anche gli agenti del XII gruppo della polizia locale di Roma Capitale e la protezione civile. Non ci sono stati per fortuna feriti.
«L’incendio al Tmb di Malagrotta è un disastro ambientale di dimensioni incalcolabili», dice Gianluca Lanzi, minisindaco del municipio XI.
I vigili del fuoco «Rogo molto diffuso, servono almeno 24 ore per il completo spegnimento»