Il silenzio sui fragili
Da oltre 3 mesi Gega Shpend, cittadino albanese, mio amico di cui sono affidatario, è in attesa di rilascio della residenza indispensabile ai fini Inps e, quindi, al suo sostentamento. Esprimo tutta la mia frustrazione e indignazione per il silenzio indice di un innegabile menefreghismo dell’Amministrazione Pubblica. Ciò che fa più rabbia è il totale silenzio e mancanza di risposte: nessuno vuole obbligare nessuno, ma è semplicemente assurdo, intollerabile e inaccettabile. Vorrei ricordare a tutti i lettori che la macchina infernale di mancanza di risposte stritola la vita di chi ha dei diritti e arreca danno su danno a soggetti già fragili: il mio amico è privo di mezzi di sostentamento con un quadro clinico di Insufficienza renale cronica per cui ricorre 3 volte a settimana alla dialisi al Città di Roma. Ma al Comune cosa serve? Il summit del G7? L’approvazione con bolla papale? Una lettera di raccomandazione del Presidente Usa? Ditemene solo una e proverò a reperirla. Le non risposte sono gran lunga peggio di quelle negative, perché contro queste si può fare ricorso amministrativo, mentre contro il silenzio cresce la rabbia e la certezza di una città sorda alle richieste di chi ci vive.
Mauro Corradini