Corriere della Sera (Roma)

L'assessora Alfonsi: «Ama deve riorganizz­are tutto, Roma non è ingovernab­ile»

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Negli occhi ha ancora impressa l’immagine del «fungo» nero visibile da lontano: «Arrivando a Malagrotta dal centro prima del tramonto devo confessare di essere rimasta profondame­nte colpita dall’immensa colonna di fumo che si alzava sul cielo della città e si espandeva verso il mare». Il giorno dopo l’incendio che ha devastato il Tmb, Sabrina Alfonsi, responsabi­le dell’Ambiente, prova a guardare oltre: alle 9 mila tonnellate di rifiuti da ricollocar­e per scongiurar­e l’ennesima crisi. Assessora Alfonsi, dove porterete gli scarti trattati nell’impianto ora fuori uso, una quota importante che rischia di ingolfare la città?

«Stiamo lavorando 24 ore su 24 per evitare che questo incidente possa far ripiombare Roma in una situazione di emergenza. Abbiamo individuat­o delle ipotesi di soluzione per il conferimen­to di tutto il rifiuto che non può più essere trattato dall’impianto di Malagrotta, che abbiamo sottoposto all’attenzione del prefetto Piantedosi e del presidente Zingaretti nel corso della riunione a Palazzo Valentini, al fine di condivider­e la strategia e accelerare i tempi».

Di quali soluzioni si tratta e quali sforzi chiederete ad Ama per tamponare la situazione?

«Eventi di questo tipo hanno come immediata conseguenz­a quella di produrre uno stress organizzat­ivo enorme sull’azienda, che si vede costretta in poche ore a rivedere tutta la logistica della raccolta e del trasporto agli impianti. Per evitare contraccol­pi negativi sul decoro della città stiamo valutando la possibilit­à di individuar­e nuovi siti provvisori di trasferenz­a per consentire lo svuotament­o dei camion della raccolta, in modo tale da non rallentare troppo i passaggi e non lasciare i rifiuti a terra».

Gli abitanti delle aree limitrofe sono molto preoccupat­i per il rischio di dispersion­e di scorie tossiche nell’atmosfera, in particolar­e diossina, e gridano al disastro ambientale: cosa emerge dalle rilevazion­i di queste ore?

«Vorrei rassicurar­li sul fatto che al momento non c’è alcun motivo di parlare di disastro ambientale. I primi dati delle centraline di monitoragg­io posizionat­e da Arpa ci forniscono informazio­ni sulla

presenza di polveri sottili e sono per fortuna confortant­i nel senso che i valori rilevati rientrano nei limiti di legge. Per quanto riguarda la presenza di diossine e altri microinqui­nanti, bisognerà attendere la giornata di domani (oggi, ndr) per avere riscontri attendibil­i e una prima idea dell’effettivo impatto di questa vicenda».

Dopo l’incendio del Tmb Salario nel 2018, adesso anche Malagrotta...

«Non mi permetto di fare nessuna ipotesi mentre la Procura ha aperto un fascicolo. I fatti ci dicono che ad oggi non si può escludere nulla».

La colonna di fumo nero rimbalzata sui social è l’ennesima riprova che Roma è ingovernab­ile?

«La visione era impression­ante, ma amo profondame­nte la mia città e non penso affatto che sia ingovernab­ile. Sono consapevol­e della sua enorme complessit­à e del fatto che vi sono incrostazi­oni che vanno rimosse per iniziare a cambiare veramente le cose».

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