Tor Pignattara, «Aldo» regala giochi e sogni a 70 bambini
Campus gratuito fino a luglio nell’elementare Pisacane
Combattere il fenomeno del «learning loss» (la regressione delle competenze) che si verifica durante l’estate, riempiendo il «vuoto educativo» con la formazione, il gioco e la bellezza.
È il manifesto di «Aldo», il campus estivo gratuito inaugurato ieri mattina nella Scuola Carlo Pisacane di Tor Pignattara, diventata nel tempo un modello di integrazione, nell’ambito del progetto no profit «Spazio di Classe» promosso da Fondazione Snam, Yolk, Mission Bambini e Cooperativa Sociale Antropos onlus. Nel cortile dell’istituto comprensivo «Simonetta Salacone», riempito dall’energia dei bambini già in piena attività, il taglio del nastro del format con Mauro Caliste, presidente del V Municipio, l’assessora alle Politiche educative Cecilia Fannunza, che ha sottolineato la sfida di essere comunità educante («E’ di questo che ha bisogno Roma. Spero che il modello sia imitato da altre scuole del quartiere»), la dirigente scolastica Rosanna Labalestra, Clementina Cordero di Montezemolo, presidente dell’associazione Yolk, con la direttrice della Fondazione Snam Sofia Maroudia. All’appuntamento erano presenti anche Luca Marullo (Parasite 2.0) e Federico Zarattini (Zarcola architetti) degli studi che hanno progettato il Padiglione Aldo, interattivo e onirico.
L’iniziativa è stata pensata per sostenere le famiglie e l’intera comunità territoriale, coinvolgendo 70 bambini esposti a situazioni di vulnerabilità sociale e materiale, fra i 6 e i 10 anni in un programma educativo e ricreativo negli spazi all’aperto della scuola, dopo la fine dell’anno scolastico. Il «playground» di via dell’Acqua Bullicante ospiterà fino all’8 luglio attività sportive (danza, basket, taekwondo, calcio, skateboard) proposte dalle associazioni Lokomotiv Prenestino, Atletico Roma
Nord e BNKR Hybrid Skatepar, laboratori di teatro (con l’associazione «La gatta turchina») e d’arte col fotografo e performer Corrado Sassi, e molto altro. La preside Labalestra ha commentato: «E’ un esempio di rete che funziona e di scuola aperta, un complesso lavoro di equilibrio che richiede coraggio. Le fragilità possono diventare risorse». Aggiunge Clementina Cordero di Montezemolo per Yolk: «Vogliamo contrastare la povertà educativa. Siamo felici di iniziare qui questa esperienza. Ogni adulto realizzato è stato un bambino curioso. Possiamo far emergere da ogni “guscio” il tesoro nascosto con percorsi formativi non convenzionali».