«Il Tevere cala 5 centimetri al giorno»
Renna (Anbi Lazio): recuperiamo solo l’11% delle risorse idriche
«Nelle ultime settimane le acque del Tevere stanno calando con una media di 5 centimetri al giorno». Lo rivela Andrea Renna, 55 anni, direttore di Anbi Lazio, l’Associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue.
Qual è al momento la situazione?
«Nel maggio 2004 nel Lazio sono caduti tra i 20 e 140 millimetri di pioggia, quest’anno tra 10 e 30 millimetri. Preoccupa anche la situazione idrica ai Castelli Romani, dove i laghi sono ai minimi storici con deficit idrico quantificabile in 50 milioni di metri cubi. Il bacino di Nemi ha attualmente un livello medio di circa 50 centimetri, di oltre un metro inferiore a quello registrato nello stesso periodo dell’anno scorso».
A che cosa andiamo incontro?
«Se dovesse perdurare questa siccità, bisognerà estendere i turni di irrigazione. Già dalla settimana prossima, dopo Frosinone e Latina, partirà il razionamento anche a Rieti. Al momento a Roma e nel bacino di Tarquinia non sono state previste riduzioni del servizio, ma se il livello del Tevere continuerà a scendere potremmo avere difficoltà anche in queste zone».
Siamo di fronte a un evento eccezionale?
«A Frosinone anche negli scorsi anni si razionava l’acqua per alcune ore al giorno, ma solitamente non si arrivava a sospenderla per un giorno intero a settimana. Il razionamento dell’acqua a Latina è invece inusuale. C’è da considerare anche che si è allungata la stagione dell’irrigazione. Quest’anno a Roma gli impianti si sono fermati solo da dicembre a febbraio, per il resto del tempo abbiamo dovuto irrigare i campi. Prima invece si partiva ad aprile per terminare a settembre».
Che cosa possiamo fare?
«Oggi recuperiamo solo l’11% dell’acqua piovana che cade nel Lazio: questo dato deve migliorare. La proposta di Anbi e Coldiretti è il “Piano laghetti” per realizzare piccoli invasi in aree rurali in grado di accumulare acqua e redistribuirla all’agricoltura nei momenti di siccità».