Arpa, diossina alta ma nella norma Corsa per riaprire il Tmb1 (salvo)
Gualtieri prolunga i divieti di 48 ore. Da Frosinone «no» ai rifiuti della Capitale
A 48 ore dall’incendio scoppiato mercoledì nel Tmb di Malagrotta, il monitoraggio dell’Arpa ha registrato valori di particolato elevati, ma entro i limiti di legge. Giovedì la quantità di diossina misurata dai campionatori - uno nei pressi del rogo, l’altro a una distanza di sei chilometri in linea d’aria - era di 0,3 picogrammi per millimetro cubo d’aria, «pari al valore di riferimento individuato come indicativo della presenza di una sorgente locale di emissione» (la percentuale rilevata dopo l’incendio della Eco X di Pomezia, nel 2017, era stata di 77). Arpa ha anche elaborato una prima mappa delle aree di potenziale massima ricaduta delle emissioni, mentre ad analizzare le colture e i prodotti da allevamento saranno l’Istituto zooprofilattico e la
Asl. L’odore acre avvertito dai cittadini anche in zone molto lontane, da corso Francia alla Balduina, non viene associato a particolari fattori di rischio. Il fastidio percepito «è legato alla presenza collettiva in aria di un insieme numeroso di composti chimici diversi che, complessivamente, determinano la molestia».
Nel frattempo i residenti della zona, che oggi alle 18 saranno in sit-in («Si è rischiata un’ecatombe»), continuano a tenere le finestre chiuse e a non poter accendere i condizionatori: «Abbiamo passato un’altra notte difficile e la preoccupazione è che i disagi dureranno ancora per parecchi giorni - teme Massimo Prudente, presidente del comitato di quartiere -. Con questo caldo e questa puzza è difficile stare tappati in casa senza ricambio d’aria». Resta chiuso anche il Consiglio regionale alla Pisana, mentre Coldiretti lancia un nuovo allarme, dopo quello per i gravi danni causati dalla diffusione della peste suina con l’abbattimento di oltre mille maiali nel raggio di dieci chilometri dal focolaio emerso in un piccolo allevamento nel Parco dell’Insugherata. Si stimano perdite «incalcolabili» per il divieto di consumare alimenti animali e vegetali nell’area più vicina al rogo, dagli ortaggi prossimi alla raccolta al latte bovino che viene munto tutti i giorni.
In Campidoglio si lavora per sbloccare al più presto il Tmb1, scampato alle fiamme, che potrebbe riaprire lunedì se le autorità daranno parere favorevole, ritenendo il contesto sicuro per i lavoratori. Il sindaco, dopo avere consultato gli esperti, ha prorogato di 48 ore l’ordinanza che ha disposto, tra gli altri, la chiusura delle scuole nel raggio di un chilometro. L’unica novità: le finestre delle case possono essere tenute aperte. Sul fronte della raccolta, Roberto Gualtieri ha autorizzato lo stoccaggio temporaneo di 400 tonnellate al giorno di rifiuti nella stazione di trasferenza di Ponte Malnome, di 150 al giorno nello stabilimento Ama in viale dei Romagnoli, ad Acilia.
Minacciano invece di bloccare i camion i sindaci del Frusinate, preoccupati che gli scarti di Roma finiscano negli impianti di trattamento della Saf: «La stagione degli incendi anomali è finita, una barzelletta che fa piangere - protesta il primo cittadino di Frosinone, Nicola Ottaviani - . Noi siamo al 74% di differenziata, perché dobbiamo essere sacrificati?». E però, da Palazzo Senatorio escludono l’ipotesi, contando di riuscire a tamponare la crisi con gli incastri trovati sul territorio.