«Foto dallo scempio»
A tre settimane dalla conclusione del Concorso di piazza di Siena ancora giacciono qua e là sui prati circostanti testimonianze ingombranti dell’evento. Del manto erboso, essendo ancora interdetto da pannelli metallici, non si può fruire. Perché? Larghe porzioni di terra tra l’altro sostituiscono oggi l’erba che fu dei prati circostanti. È stato anche abbattuto un bellissimo pino che non mi sembra fosse pericolante o malato. E sono state tra l’altro sradicate delle panchine ora risistemate in modo molto approssimativo e una, forse due, non ci sono più. Ma la vera vergogna è lo stato pietoso in cui ci è stato restituito il Galoppatoio, dove l’erba è stata sostituita da terra polverosa e arida. Anche un lampione è stato abbattuto da uno dei tanti Tir parcheggiati sul manto erboso e, se va come per gli altri 2 lampioni danneggiati l’anno scorso, nessuno si occuperà di ripristinarlo. Il colpo di grazia insomma, dopo la devastazione, illo tempore, dell’intera area dalle voragini a cielo aperto per la costruzione del parcheggio sottostante. Orridi muretti in cemento che nessuno si è mai impegnato a nascondere veramente con delle siepi. E che dire degli orrendi prefabbricati destinati inizialmente al ricovero dei cavalli delle botticelle? E quei calcinacci, anziché il bel brecciolino, a ricoprire i percorsi terrosi intorno al museo Borghese? E i lavori interminabili sul Viale del Lago? E il pesante traffico veicolare che attraversa di continuo la Villa? Per ragioni di spazio mi fermo qui ma sia chiaro che tutto ciò che ho scritto è confortato da un buon numero di foto, a disposizione delle federazioni sportive, le varie Soprintendenze, le associazioni «amiche» di Villa Borghese che troppo spesso parlano di una non pervenuta «riqualificazione». Laddove si ritenga opportuno, completa disponibilità per un sopralluogo attento e accurato.
Stefano Chiesa