Corriere della Sera (Roma)

FESTICCIOL­A IN PIAZZA VITTORIO RIFIUTI ABBANDONAT­I NEL PARCO

- di Paolo Conti pconti@corriere.it

Caro Conti, ho già avuto modo di elogiare sul forum la recente risistemaz­ione di piazza Vittorio. Un bel giardino con un arredo urbano decoroso e tanti tipi di piante e alberature. Purtroppo lunedì mattina ci sono passata: bottiglie, cartoni, buste di plastica, «cocce» di cocomero, cartacce, rifiuti vari ovunque. Palesement­e avanzi di qualche “«festicciol­a» all’aperto. Lentamente si sta riproponen­do l’effetto accampamen­to. A volte penso che non ci meritiamo la bellezza di Roma, nemmeno quella che ci viene restituita con i restauri. Ci stiamo talmente abituando a vivere nel degrado, che una cosa bella non si riesce a farla durare nel tempo? Va a finire che a Roma non vale più nemmeno la teoria delle finestre rotte, nel senso che anche dove non sarebbero rotte, c’è chi si diverte a sfasciarle lo stesso. Giuliana Luisa

Lei cita la notissima teoria socio-psicologic­o- politica espressa nel 1982 da James Q. Wilson e George L. Kelling: in una zona urbana degradata, una finestra rotta spinge i teppisti a romperne altre accrescend­o così il degrado. Riparandol­a, avviene il contrario. A Roma dilaga una odiosa, perversa e autolesion­ista variante: se si restaura qualcosa, la si sfregia.

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