«Tracce banali, sono tranquillo Vediamo oggi»
I racconti degli studenti dopo la prima prova della maturità. Oggi il secondo scritto
«Le tracce erano banali, sono tranquillo». Lo hanno detto dopo aver concluso la prima prova della maturità alcuni studenti che l’hanno affrontata. Oggi il secondo scritto. Mario Rusconi, presidente di Roma dei presidi, ha specificato che chi salta queste due prove per Covid potrà farle i primi di luglio.
La prima prova di ieri è filata senza particolari intoppi. Le tracce ministeriali, sostengono insegnanti e alunni, erano in linea con la preparazione ottenuta nel triennio nonostante la Dad. Oggi è il turno della seconda: latino per il classico, matematica per lo scientifico. L’augurio che si facevano ieri i ragazzi è che la prova fosse strutturata sulla base delle carenze didattiche subìte negli ultimi anni. Come il tema che, secondo Luce Garibaldi, insegnante di matematica e fisica del liceo classico Giulio Cesare, «poteva essere affrontato tranquillamente». Il ritorno delle prove scritte, dopo due anni di stop dovuti all’emergenza sanitaria, è stato accolto con entusiasmo da parte del corpo docente: «Credo che gli scritti diano un’idea di serietà all’istituto, oltre a rappresentare la prima prova di vita per i neo maggiorenni». Nessun disagio, nella scuola di corso Trieste, nemmeno per quanto riguarda la diffusione dei contagi tra i docenti. «La commissione interna di cui faccio parte non ha avuto problemi», conferma l’insegnante di greco, Enrico Vampa.
Sono usciti dall’aula prima dello scadere del tempo Luca De Filippis, Lorenzo Carlino e Leonardo Ioannucci. Seduti sulle panchine di piazza Trasimeno, si sono confrontati tra loro. «È andata bene, siamo molto tranquilli», ha raccontato il primo, aggiungendo di essere più preoccupato per oggi. Gli hanno fatto eco Aurora Mirra e Camilla Rondinini: «Almeno non è uscito greco», si consolano. E sul tema: «Meno male che c’era Verga», esultano.
Meno soddisfatti i maturandi dello scientifico Amedeo Avogadro, che sostengono gli esami nella sede succursale in via Cirenaica. «Le tracce erano banali. Quelle affrontate durante le simulazioni erano molto più stimolanti», secondo Chiara Cenci. Ed è d’accordo
Massimo Ruggeri: «Prima di scegliere i rischi dell’iperconnessione ho buttato giù le scalette per altre due tracce. Alla fine ho dovuto usare tutte e sei le ore». Al termine delle consegne dei temi, gli insegnanti che fanno parte delle commissioni hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. «È andata fin troppo bene, i ragazzi mi sembravano contenti», è soddisfatta Agnese Martini, professoressa di lettere.
Michela Cacciarelli è stata una delle prime a uscire dal liceo scientifico Righi di via Campania: «Il timore di saltare la prova a causa del Covid c’era». La sua amica Giulia Passi non ha nascosto l’agitazione provata nei primi minuti: «Mi tremavano le mani, poi mi sono calmata. L’esame ha ancora un peso importante per noi, sono contenta di averlo potuto vivere». Un’opportunità che alcuni non hanno avuto anche tra i docenti designati nelle commissioni, come la professoressa d’italiano della classe di Irene Grassi: «Lunedì ci ha comunicato il contagio ed è stata sostituita».
Positivi al virus anche alcuni ragazzi del liceo classico Tasso di via Sicilia, come racconta Alice Masullo: «Conosco uno studente di un’altra classe che oggi non è venuto. Mi dispiace per lui, ma sarà un problema per tutti». Perché? Spiega Mario Rusconi, presidente di Roma dell’Associazione nazionale presidi: «Chi salta le prove scritte per Covid potrà recuperare con una “sessione straordinaria” i primi di luglio, per cui si dovranno interrompere gli orali per un paio di giorni. Se la positività perdura, avranno una terza e ultima occasione a settembre». «In ogni caso – precisa Rusconi – il numero di positivi, tra insegnanti e studenti, non è allarmante». Camilla Palladino
Claudio Rinaldi