I nasoni raccontano: ecco il Quadraro, tra storia e memorie
Da domani il format itinerante che anima il quartiere facendo tappa alle sue fontanelle
Ogni passo la memoria di una vita singolare e collettiva che prende corpo. Torna per la sesta edizione lo spettacolo itinerante I nasoni raccontano - la storia ha il naso lungo, format teatrale di Fabio Morgan che ogni anno attraversa un quartiere diverso facendo tappa alle sue fontanelle, i cosiddetti «nasoni».
Per questo 2022 protagonista è il Quadraro, zona a ridosso di Porta Furba nell’area della Tuscolana, già frequentata dal nuovo teatro di narrazione a partire da Ascanio Celestini con il suo Scemo di guerra nella parte del rastrellamento nazifascista del 1944, ma ancora foriera di storie e memorie poco conosciute. Con appuntamento alle ore 20.30 in piazza Don Sardelli, domani e dopodomani e di nuovo venerdì e sabato prossimi, I nasoni raccontano porterà il pubblico tra le vie e le piazze del quartiere che nacque borgata negli anni Venti del Novecento, e attraverserà il tempo passando dalla Seconda Guerra Mondiale alle speculazioni edilizie degli anni Ottanta. In mezzo anche le esperienze ancora presenti nel vissuto della ex borgata come la Scuola 725 di don Roberto Sardelli e le battaglie per l’acqua al fianco delle famiglie dell’Acquedotto Felice originarie delle regioni più povere del centrosud Italia, oppure i movimenti politici nati dopo gli sgomberi del 1973 durante il secondo governo Andreotti.
Più che teatro di strada, la drammaturgia scritta da Morgan sulla base delle testimonianze raccolte tra gli abitanti, si fa spettacolo contando su un cast di otto interpreti, sulla regia di Ariele Vincenti e su un disegno luci e fonica anch’esso itinerante. «Dopo Centocelle, Torpignattara, Gordiani, per il sesto anno consecutivo torniamo tra le strade di Roma per raccontarne la storia dal punto di vista dei nasoni, le fontane d’acqua potabile caratteristiche della città — spiega Morgan — Attraverso gli aneddoti che abbiamo raccolto in fase di ricerca, s’è profilato un ritratto umano, quasi romantico e profondamente popolare del quartiere, che ho cercato di riportare nella drammaturgia e che si riverbera nel lavoro degli attori e della regia. È una storia collettiva, dinamica, piena di quel passato che ha attraversato le strade della città e che ancora condiziona, in molti casi, dinamiche più o meno virtuose del presente».
Lo spettacolo, a partecipazione gratuita con possibilità di prenotare su Eventbrite.it, aprirà la nuova edizione del festival diffuso «La Città Ideale», che fino al 31 luglio prevede un programma di progetti artistici popolari, format che sperimentano nuove forme di prossimità tra artisti e spettatori.