Bochicchio, l’ultimo mistero I soldi investiti per l’uomo vicino al clan Santapaola
Nelle carte dell’inchiesta sulle attività del broker morto in moto sulla Salaria la Finanza ha segnalato l’operazione sospetta
Conviene ripartire dall’aula buia al piano terra del Tribunale dove, lunedì mattina, parti offese e avvocati, magistrati e giornalisti hanno accolto la notizia della morte del broker: «Il Tribunale dispone l’acquisizione del certificato di decesso...» ha detto il giudice mentre professionisti riluttanti a indossare la toga alle temperature bollenti della stagione si sono affrettati a depositare il risultato delle ultime indagini difensive.
Ma cosa è accaduto davvero al civico 875 di via Salaria, luogo dell’incidente? Davvero Massimo, lo stregone delle percentuali, il mago degli zero virgola, se n’è andato per uno scherzo del cuore?
Il codice genetico
Chi era presente (e dunque testimonierà) dice che nel pieno di una marcia a velocità sostenuta, la Bmw di Bochicchio ha disegnato una sorta di virgola lungo la carreggiata, come una breve parentesi esistenziale, per poi andare a infrangersi lungo il muro perimetrale dell’aeroporto dell’Urbe. Il mezzo è esploso e il broker è morto carbonizzato. Tommaso Bochicchio, suo fratello, ha fatto sapere di non poterlo riconoscere e il magistrato, per dare un nome sicuro alla vittima, ha disposto l’esame del Dna il cui risultato, sommariamente veicolato martedì scorso, arriverà ufficialmente nei prossimi giorni.
Gli appuntamenti
Massimo Bochicchio era ai domiciliari, monitorato (aveva il braccialetto elettronico), ma beneficiava di un permesso speciale per poter curare il diabete. Non era questo il caso, tuttavia. Itinerario e giorno dell’escursione (una qualunque domenica) fanno propendere per altre ipotesi. Il broker, molto probabilmente, avrebbe dovuto incontrare qualcuno. Inquieto per le restrizioni, aveva più volte sollecitato i giudici a disporre una misura più tenue nei suoi confronti, qualcosa che gli permettesse di vedere persone liberamente e, diceva, recuperare il denaro perduto. Con chi si era visto allora?
La Interactive Brokers
Nell’insieme Bochicchio aveva fretta. Ma ancora di più ne avevano i suoi clienti, da Marcello Lippi ad Antonio Conte, Stephan El Sharaawy, Patrice Ezra e altre vittime di un sogno collettivo a molti zeri. «Restituirò fino al 90% dei capitali investiti dai miei clienti» aveva promesso lui, l’intermediario ormai inseguito dai suoi stessi debiti. Non tutti ma qualcuno gli aveva creduto. Salvo scoprire che nella piattaforma che avrebbe dovuto veicolare quei risarcimenti, la Interactive Brokers ltd, non c’era ormai più un centesimo. Vuota. Dove sono finiti i soldi che avrebbero dovuto tacitare i clienti e alleggerire in cambio la sua posizione giudiziaria? Le rogatorie potrebbero risolvere l’interrogativo, ammesso che dai paesi asiatici in cui sono state
inoltrate venga una risposta agli investigatori italiani.
Dai vip alle cosche
Arianna Iacomelli, la moglie del broker era in allarme negli ultimi tempi. Dall’interrogatorio depositato al processo nei confronti del marito era emerso che individui poco raccomandabili erano sulle tracce del broker. I vip non erano gli unici clienti del Madoff dell’Aniene. In un appunto della Finanza emerge che «Massimo Bochicchio sarebbe stato coinvolto in una vicenda dai profili fraudolenti nella quale avrebbe restituito solo il 40% di un investimento posto in essere per conto di Giovanni Bonanno soggetto — si legge — vicino alla cosca mafiosa Santapaola di Palermo». Probabilmente non tutti erano disposti al garbo nei suoi confronti. E probabilmente alcuni erano sulle sue tracce. «Purtroppo le persone quando ci sono i soldi di mezzo, io ho imparato nella mia vita dopo trent’anni di professione, perdono la ragione» confidava al giudice per le indagini preliminari il broker.
Il broker era ai domiciliari con il braccialetto elettroni-co: chi ha incontrato domenica?
L’eredità
Arrivati a questo punto della storia, quando ormai molte delle speranze che avevano accompagnato l’emergere della vicenda giudiziaria, sono andate deluse, resta il tema dell’eredità del broker. Ancora una volta i mormorii in quell’aula al piano terra della cittadella giudiziaria romana sembrano suggerire prudenza. Non è scontato che la moglie del broker decida di accettare un’eredità che ha in pancia un debito milionario. L’ultima beffa del broker potrebbe nascondersi qui, tra le pieghe di capitali maledetti.