Malagrotta, rogo innescato da due focolai
I accertamenti dei vigili del fuoco rilanciano l’ipotesi dell’incendio doloso
La differenza non è da poco. Se dovesse emergere che i due roghi sono partiti in contemporanea, sarebbe un elemento a sostegno dei sospetti sull’origine dolosa dell’incendio, ossia la pista che segue la Procura per ora solo come ipotesi investigativa più ampia per poter compiere tutti gli accertamenti. Se invece (come appare più probabile) il primo innesco ha «contagiato», l’altro si tornerebbe invece nell’alveo dell’evento colposo, legato a un possibile sovraccarico degli impianti di lavorazione o alla cattiva gestione delle balle di rifiuti.
Un capitolo a parte riguarda poi il malfunzionamento del sistema antincendio. Il primo focolaio, come emerso fin da subito, è partito dalla vasca di stoccaggio del Cdr, il combustibile che si ricava dopo il passaggio dei rifiuti nell’impianto di Trattamento meccanico biologico. Materiale ad alta infiammabilità e processi altrettanto a rischio. Il secondo focolaio è stato invece identificato nell’area di accumulo dei rifiuti ancora da trattare. Nell’ipotesi dell’incendio accidentale la propagazione sarebbe potuta avvenire tramite una scintilla o uno scoppio generato dal primo rogo, o le fiamme potrebbero aver viaggiato lungo i nastri trasportatori, spiegando così anche il danneggiamento di uno dei due Tmb attivi nell’area industriale. Solo ragionamenti, per ora, in attesa di avere riscontri più chiari.
Ma gli accertamenti delegati dal pm Alberto Galanti ai carabinieri del Noe dovranno scontare l’ulteriore difficoltà causata proprio dall’incendio: le fiamme hanno danneggiato anche le videocamere di sorveglianza del Tmb, rendendole inservibili. I server ai quali sono collegati sono stati così inviati dai militari ai colleghi del Racis per provare ad estrapolare i filmati registrati.
Dolosi sembrano invece senza molti dubbi gli incendi che hanno distrutto 12 cassonetti dei rifiuti al Quadraro, la scorsa notte, in tre strade parallele distanti pochi metri una dall’altra. Otto sono bruciati in via Lucio Calpurnio Bibulo, con fiamme talmente forti da arrivare a deformare le tapparelle del piano terra di un palazzo. Altri due contenitori sono andati a fuoco in via Marco Celio Rufo, danneggiando anche uno scooter. Gli ultimi due bidoni sono andati distrutti in via Marco Papio. Indagano i carabinieri della stazione Alessandrina.