LE POLTRONE IN SALA PETRASSI IL DISAGIO DI CHI È MOLTO ALTO
Caro Conti da milanese felicemente trapiantato a Roma trovo l’Auditorium e la cittadella circostante della cultura un ottimo spazio cittadino. Anche il nuovo pergolato serale per l’estate dà un piacevole benvenuto ai visitatori. Unico neo: l’impossibilità per chi è alto di sedersi nelle poltrone della sala Petrassi, con file troppo strette. Alcune sere fa ero in seconda fila, davanti alla scena del bellissimo balletto di Bob Wilson, ma ho faticato a seguire la rappresentazione per l’impossibilità di stare seduto. Le ginocchia cozzano contro il sedile davanti, incrocio le gambe, le distendo, niente da fare. Era proprio necessario per qualche posto in più sottoporre gli spettatori alla tortura delle file troppo strette? Alessandro Feroldi
Io (purtroppo) non ho questo problema (1.73, media italiana maschile secondo Istat). Ma sono arrivate in passato altre lettere che segnalavano lo stesso problema. Anche per un non-alto come il sottoscritto, le poltrone non sono comunque comodissime ma la misura scelta da Renzo Piano (lo ricordo da cronista) era proprio legata all’altezza media italiana. Proposta al Parco della Musica: non è possibile immaginare un settore per gli happy few molto alti?
pconti@corriere.it