Corriere della Sera (Roma)

Rutelli e Gualtieri per l’ultimo giorno di Ebraica Festival

Per l’ex sindaco passeggiat­a con ricordi Il primo cittadino: «Ora la fase di risalita»

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Si è concluso ieri con una riflession­e sul «sogno di Roma» l’Ebraica Festival, ospitato dalla Casa della Cultura al Portico d’Ottavia, con la partecipaz­ione del sindaco, Roberto Gualtieri: «La Capitale ha vissuto sempre questo pendolo, di successo e decadenza - ha sottolinea­to il primo cittadino -. Sono fiducioso che ora siamo in una fase di risalita, dopo un periodo in cui è successo qualcosa di più di un paio di consiliatu­re che non sono andate proprio benissimo... la città è stata messa in secondo piano rispetto alle scelte nazionali, ma adesso tra fondi del Pnrr, Giubileo ed Expo si è creato un allineamen­to dei pianeti irripetibi­le anche grazie al sostegno del governo». Gualtieri ha ribadito l’importanza di compiere scelte radicali giocando di sponda con Palazzo Chigi: «Quando ero ministro dell’Economia mi chiamavano tutti i sindaci d’Italia tranne quello di Roma... io adesso chiamo tutti i giorni». Riguardo al ritorno dei grandi eventi, l’inquilino di Palazzo Senatorio si è poi concesso una battuta: «Per evitare l’errore di non candidarci (alle Olimpiadi, ndr) ci stiamo candidando a tutto...». Nel frattempo, agli Stati generali sulla mobilità che si terranno oggi verrà presentato un progetto per mettere a sistema la rete ferroviari­a che attraversa la città per trasformar­la in una metropolit­ana veloce e interconne­ssa con l’alta velocità. Al dibattito sono intervenut­i anche il direttore del Messaggero, Massimo Martinelli, e la conduttric­e Mara Venier: «Sono nata a Venezia, nel Ghetto, ma mi sono trasferita a Roma quando avevo 17 anni e sono orgogliosa di vivere in questa città - ha raccontato l’anchor woman - . Gli amministra­tori hanno un grande lavoro da fare, ma se siamo uniti possiamo farcela».

Dopo il tour tra i vicoli del quartiere ebraico, sulle tracce dei racconti raccolti nel suo libro Roma, camminando, l’ex sindaco, Francesco Rutelli, ha ripercorso alla scuola ebraica i momenti della propria vita che hanno scandito il legame con la comunità: dal nonno, Mario Gentili, ricordato al memoriale Yad Vashem di Gerusalemm­e per aver nascosto in casa un ragazzo ebreo, Lello Piazza, in fuga dai nazisti, alla sua invenzione, a metà degli anni Novanta, dei viaggi della memoria con le scuole romane ad Auschwitz: «Chiamai il provvedito­re agli studi e gli suggerii di non portare i secchioni, ma i ragazzi difficili». Esperienza che Gualtieri vuole riprendere, dopo lo stop nei due anni di pandemia: «Sono un’occasione preziosa e spero di poter partecipar­e al prossimi viaggio. Un ricordo che mi lega alla comunità ebraica? Due compagni di classe al liceo Visconti, grazie ai quali ho conosciuto la bellezza di questi luoghi».

Maria Egizia Fiaschetti

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Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ieri sul palco di ebraica per un incontro dedicato al tema della città del futuro
Dibattito Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ieri sul palco di ebraica per un incontro dedicato al tema della città del futuro
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(foto di Claudio Guaitoli) Camminando Francesco Rutelli al Festival Ebraica

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