Mattarella a Villa Maraini: «Traffico di droga fenomeno turpe»
La visita a Villa Maraini del capo dello Stato: «Questo centro un esempio per tutti»
Grande emozione ieri mattina a Villa Maraini per la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: era la prima volta, infatti, che un capo dello Stato si recava al centro antidroga capitolino fondato 46 anni fa da Massimo Barra. «Il traffico di droga è uno dei fenomeni più turpi della storia dell’umanità. Ma l’opera di questo centro è un esempio straordinario per tutti».
Un grande applauso ha accolto Sergio Mattarella ieri mattina a Villa Maraini. È la prima visita di un presidente della Repubblica al centro antidroga fondato da Massimo Barra più di quarant’anni fa, nel 1976. Mattarella si ferma a stringere mani e a dispensare sorrisi, poi dal palco allestito per l’occasione spiega il motivo della sua presenza.
Domani ricorre la Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga che il capo dello Stato definisce «un’ignobile, orribile attività che cerca di trascinare i giovani nel perdere la pienezza della propria libertà e del proprio futuro pur di guadagnare profitti immani. È uno dei fenomeni più turpi della storia dell’umanità».
Poi arriva l’elogio e il ringraziamento al centro antidroga: «Villa Maraini è un esempio straordinario dell’impegno di iniziative che nascono dalla società e che affiancano e integrano il lavoro delle istituzioni. Lo è con le sue particolarità - afferma Mattarella - il suo ambulatorio, il suo servizio, la sua accoglienza notturna, costante».
Il presidente trova un momento anche per scherzare sulla propria età: «Ai più giovani dico, sono molto avanti negli anni, sto per farne 81, sono precisamente vecchio. In questo lungo percorso ho incontrato tante persone, mai due fra di loro uguali, ciascuna persona è irripetibile, ha un immenso valore, inestimabile, e allora questo valore va espresso con pienezza di libertà, con pienezza di futuro da costruire. Questo - aggiunge Mattarella - è quello che qua cercano gli ospiti, quello che gli operatori aiutano a trovare. Per questo i ringraziamenti della Repubblica non saranno mai sufficienti».
Contento e soddisfatto per la visita del presidente della Repubblica è Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini: «È la dimostrazione che il nostro lavoro è servito, che non abbiamo perso tempo. La droga è ancora un problema serio, è l’unico mercato che non è mai stato in crisi neanche durante la pandemia - continua Barra - La gente spesso non se ne rende neanche conto. Ci vuole una rivoluzione culturale, lo Stato deve conoscere tutti i suoi tossicodipendenti perché uno conosciuto è pericoloso, ma uno sconosciuto è due volte pericoloso».
Da Villa Maraini passano oltre 600 persone ogni giorno: «C’è una speranza per tutti, il tempo è terapeutico», conclude Barra. La storia di Marco Strinati, 24 anni, utente in cura è l’esempio di come la dipendenza si può sconfiggere: «Ho iniziato a drogarmi a 13 anni. La mia vita era tutta investita alla ricerca di sostanze, per mantenere lo stile di vita ho anche commesso dei reati. Ero arrivato al limite, non vedevo vie d’uscita, poi sono arrivato qui - queste le parole di Marco davanti a Mattarella - e ho riscoperto la gioia di vivere».
Un’esperienza simile quella di Daniela Masci, operatrice del centro ed ex tossicodipendente: «C’è sempre una possibilità di recupero. Noi combattiamo la droga, non i drogati». Masci dal palco ha anche una richiesta per il Capo dello Stato: «Vorrei la grazia per tutti gli operatori ex drogati che hanno ancora delle pendenze penali. Alcuni pur essendosi ormai riabilitati, sono stati costretti persino a tornare in carcere dopo diversi anni. Solo il presidente ci può aiutare».
Il presidente «L’impegno di Villa Maraini permette a tanti giovani di ritrovare libertà e futuro»