Incroci killer, nel I Municipio pedoni a rischio
Strisce sparite nel I Municipio: attraversare è un’impresa per centinaia di migliaia di turisti e cittadini
Il centro storico, l’Esquilino, Castro Pretorio: i rioni sono disseminati di incroci killer. Davanti a uno degli ingressi del Campidoglio le strisce pedonali sono solo un ricordo. In piazza Bocca della Verità si è cancellata anche la vernice scura che copriva una vecchia corsia: si rischiano incidenti frontali. Turisti confusi e, soprattutto, in pericolo. Come pure i romani. L’assessora Sermoneta (I Municipio): «Abbiamo fatto oltre 100 interventi di manutenzione in 6 mesi».
Da Ripa a Campitelli, passando per l’Esquilino e Castro Pretorio, i rioni di Roma sono disseminati di incroci killer. Davanti a uno degli ingressi del Campidoglio, in via della Consolazione, le strisce pedonali che portano alla chiesa di Santa Maria della Consolazione sono solo un ricordo. All’incrocio con vico Jugario, lo stop è doppiamente rovinato: la «zebra» sui sampietrini è illeggibile e il cartello scolorito. I turisti sono confusi alla fine della scalinata che, da piazza del Campidoglio, porta in via del Teatro Marcello: non ci sono strisce. Per trovare un attraversamento bisogna spostarsi di qualche metro, e tenere gli occhi ben aperti: anche qui, la vernice bianca è quasi scomparsa.
Addio alla segnaletica orizzontale in piazza Bocca della Verità, dove però si è cancellata anche la vernice scura che copriva il tracciato di una vecchia corsia disegnata per degli interventi temporanei sulla strada e ora riemersa. Il risultato è un rischio concreto di incidenti frontali. In corso Vittorio Emanuele II le frecce direzionali per svoltare in via dei Baullari sono invisibili così come il dare precedenza in via Angelo Brunetti, all’altezza di passeggiata di Ripetta, dove anche il cartello è girato verso il marciapiede. In piazza Vittorio, in prossimità di via dello Statuto, vedere gli stop è un’impresa: quello per svoltare a sinistra è deteriorato, su quello per svoltare a destra ci sono parcheggiati i veicoli.
La quantità di persone che ogni giorno attraversa il centro di Roma aumenta poi la pericolosità delle strade. «Qui abbiamo una stazione (Termini, ndr) in cui arrivano centinaia di treni, tra le 400 e le 500 navette da e per l’aeroporto di Fiumicino, e un traffico pedonale elevatissimo. La Questura ha stimato che ogni giorno transitano solo all’Esquilino, tra residenti e non residenti, circa 400mila persone. È ovvio che per un semplice calcolo delle probabilità il rischio di sinistri è maggiore - racconta Giovanni Marucci del Comitato piazza Verdi partecipata -. Negli ultimi anni ci sono state vittime all’incrocio tra piazza Vittorio e via Mamiani, in via Merulana, in via Cavour».
Nel cuore della Capitale i pedoni si trovano spesso a rischio. Strisce inesistenti si possono trovare in via di San Claudio all’incrocio con via del Corso, dove anche il cartello del dare precedenza è storto, e all’angolo con via del Pozzo. In passeggiata di Ripetta e nell’omonima via, all’altezza del varco Ztl. In via della Penna, quando si incontra con via Maria Adelaide. E in via Carlo Alberto, in prossimità di piazza di Santa Maria Maggiore. A pochi metri da quel punto, nella notte tra il 4 e il 5 giugno, due turisti sono stati investiti da un bus mentre attraversavano la strada.
«Lì servirebbe un semaforo o almeno una maggiore illuminazione», sostiene Paolo Venezia, antropologo e residente del rione Esquilino. Il problema è che «la scarsa manutenzione delle strade si unisce a una completa illegalità nel parcheggiare», aggiunge.
Secondo lo studioso, per migliorare la viabilità del quartiere si dovrebbe «prendere esempio dalle altre capitali europee, creando le “orecchie” (l’allargamento del marciapiede, ndr) in prossimità degli attraversamenti pedonali oppure installando strisce sopraelevate, intervenendo in modo costante sulla sosta selvaggia». Una soluzione alla gestione del traffico «sarebbe canalizzarlo come in via Giolitti – conclude Venezia – dove gli spartitraffico tra le corsie impediscono la sosta selvaggia e le auto non possono fare zigzag».
Soluzioni
Nelle altre Capitali europee si installano strisce «rialzate»