Stefano Massini racconta «Il Campidoglio e le sue storie»
Oggi nella piazza simbolo della città la voce del drammaturgo da poco premiato con il Tony Award 2022
«Le piazze sono fuori moda, ma il nostro dovere di narratori è prendere di sorpresa chi ci ascolta». Stefano Massini, drammaturgo premiato ai Tony Awards 2022 per il suo Lehman Trilogy messo in scena prima da Luca Ronconi e poi da Sam Mendes, stasera apre l’Estate Romana con Il Campidoglio e le sue storie, evento scritto e ideato insieme a Danco Singer. Un «monologo-dialogico», cifra stilistica dello scrittore fiorentino, che prende vita nella piazza intorno alla statua di Marco Aurelio e a essa si ispira per contenuti e rimandi.
Massini, farà una cosa fuori moda?
«Le piazze erano il luogo della politica, dei comizi anch’essi passati di moda e sostituiti da dirette Facebook e altre forme di aggregazione virtuale. Anche il commercio che prima si faceva in piazza, ora si è spostato online. Ma nei luoghi fisici ci si incontrava tra esseri umani per parlare, per rimorchiare. Dobbiamo riappropriarci di questo modo di fare comunità».
Il «suo» Campidoglio sarà più Roma antica o contemporanea?
«Impossibile non parlare di storie legate a Marco Aurelio e alla romanità che questo luogo sussurra, ma io non sono un guida turistica. Il mio dovere di narratore è sorprendere. Le storie di ieri si faranno quindi eco dell’oggi parlando agli uomini che siamo diventati».
Primo italiano a vincere il Tony Awards, l’Oscar del teatro, lei è da tempo anche l’unico drammaturgo protagonista in tv. Ruolo difficile?
«Qualche giorno fa mi è stato detto che c’è chi guarda a me come al Roberto Bolle del teatro. In effetti Bolle ha detto più volte che le scuole di danza sono piene zeppe, mentre tra gli adulti regna il luogo comune per cui il balletto riguarda solo una stretta cerchia. Per il teatro è vera la stessa cosa: geneticamente popolare, è il modo in cui i popoli hanno da sempre dialogato con la realtà e con sé stessi. Sul Campidoglio nel Cinquecento un gruppo di accademici fece costruire un teatro di legno per i loro spettacoli. Noi dobbiamo liberarci dell’eredità di questa visione elitaria».
Prodotto da Frame-Festival della Comunicazione con il coordinamento di Zètema, l’evento è a ingresso gratuito fino esaurimento posti. Il racconto animato dalla voce di Stefano Massini è accompagnato dall’arpa celtica di Stefano Corsi. Ore 21. www.culture.roma.it