Un bivacco nel sepolcro del poeta bambino
Hanno scavalcato le recinzioni del sepolcro di Quinto Sulpicio Massimo, a piazza Fiume, e hanno trasformato in un bivacco la tomba del poeta fanciullo nella necropoli di Porta Salaria. Sei somali sono stati identificati e allontanati dai carabinieri che hanno sgomberato l’insediamento abusivo: sono stati denunciati per invasione di edifici. In corso accertamenti anche da parte della Soprintendenza ai Beni archeologici per verificare se ci siano stati anche dei danneggiamenti al complesso che si trova all’incrocio con via Piave. Un sito di grande valore, che ricorda, nel sepolcreto sorto fra il I secolo avanti Cristo e il I secolo dopo
Cristo, il poeta bambino morto a undici anni, dopo essersi ammalato per aver esagerato con lo studio, raccontano gli storici, descritto dagli stessi come uno studente modello che al certamen del 94 d.C. sostenne il confronto con una cinquantina di colleghi adulti con il componimento sul mito di Fetonte. Il ragazzino, ricordato sul monumento dai genitori con un cippo e un’epigrafe, non vinse il concorso, ma una corona e l’apprezzamento da parte della giuria. I carabinieri sono intervenuti dopo la segnalazione di alcuni residenti che avevano notato le masserizie delle persone che si erano introdotte nel complesso archeologico. Uno di loro è stato condotto all’Ufficio immigrazione perché non in regola con le norme di soggiorno ed è stato intimato a lasciare il territorio nazionale. (r.fr.)
La scoperta
Denunciati 6 somali: avevano occupato la tomba di Quinto Sulpicio Massimo