Corriere della Sera (Roma)

Cinghiali, dopo un mese neanche un abbattimen­to

Fermo il piano. Finora colpiti solo gli allevament­i di maiali

- Peste suina Maria Egizia Fiaschetti

È passato un mese dall’approvazio­ne del Piano regionale per il controllo e l’abbattimen­to dei cinghiali ma - a parte la cattura dell’esemplare che si aggirava nel fossato di Castel Sant’Angelo - finora il saldo è prossimo allo zero, a fronte di una popolazion­e stimata in oltre 74 mila capi e malgrado l’obiettivo di raddoppiar­e entro il 2024 gli interventi di selezione per fermare il diffonders­i della peste suina africana.

Finora gli unici a essere colpiti sono stati gli allevament­i, industrial­i e domestici, di suini situati nel raggio di dieci chilometri dal punto in cui era emersa la trasmissio­ne del virus dalla specie selvatica ai maiali, all’interno del Parco dell’Insugherat­a. Tra i selettori, tiratori scelti che dovrebbero essere coinvolti nel piano, prevale lo scetticism­o riguardo alle misure adottate che non sembrano incidere sulla portata di un fenomeno non governato per troppo tempo: «Resta il divieto di caccia nella zona a nord fuori dal Raccordo - obiettano - che comprende l’area naturale protetta del Parco di Veio, il più grande serbatoio di ungucittad­ini». lati che da lì si spingono dentro i confini della città». Ieri anche la Conferenza delle Regioni ha chiesto un intervento urgente del governo a livello nazionale, non più frammentat­o nei singoli territori. Enrica Onorati, assessora all’Agricoltur­a del Lazio, ha rilanciato l’allarme: «Parliamo di un’emergenza che mette in discussion­e non soltanto il lavoro dei nostri agricoltor­i, ma anche la sicurezza dei nostri Oltre ai danni economici, Coldiretti ha ricordato come, nell’ultimo anno, in Italia si sia registrato un incidente ogni 41 ore a causa dell’invasione di ungulati.Nel frattempo continuano gli avvistamen­ti nelle arre urbane, tra gli altri a Valle Aurelia dove una famigliola grufolava tra i rifiuti abbandonat­i fuori dai cassonetti. In attesa di segnali da parte della struttura commissari­ale, ieri la Regione ha approvato una delibera di giunta che prevede risorse per gli Atc (Ambiti territoria­li di caccia) e una maggiore flessibili­tà rispetto a quanto previsto nel Piano di controllo e abbattimen­to: si va da una deroga temporale per le iscrizioni dei selecontro­llori all’erogazione di finanziame­nti per lo smaltiment­o delle carcasse, al rimborso forfettari­o di 30 euro al giorno per la ricerca degli esemplari morti per almeno sei ore al giorno (50 euro per ogni capo smaltito, 30 per ogni capo abbattuto in fase di controllo). La prossima settimana il Piano dovrebbe essere aggiornato con i nuovi emendament­i, mentre tra un paio di settimane dovrebbe partire il piano di eradicazio­ne: un iter i cui risultati si vedranno sulla lunga distanza, non prima di un anno.

Coldiretti

Nell’ultimo anno un incidente ogni 41 ore a causa dell’invasione degli ungulati

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Il termovalor­izzatore di Bolzano. Accanto, cumuli di rifiuti in via Stresa, a due passi dalla lapide che ricorda il sequestro di Aldo Moro (nel cerchio rosso)
(foto Giuliano Benvegnù) Differenze Il termovalor­izzatore di Bolzano. Accanto, cumuli di rifiuti in via Stresa, a due passi dalla lapide che ricorda il sequestro di Aldo Moro (nel cerchio rosso)
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Il banchetto dei cinghiali tra i rifiuti a Valle Aurelia

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