Corriere della Sera (Roma)

CHIUSURA DI VIA DELLE FORNACI UNA SINTESI DEI DIFETTI ROMANI

- Pconti@corriere.it

Caro Conti, grazie all’articolo di Diana Romersi ho capito perché via delle Fornaci è chiusa. Nei supermerca­ti di zona si favoleggia­va di un favore all’ambasciato­re russo, che ha lì la residenza, per essere più sicuro. Ma perché non c’è un cartello che spieghi la ragione della chiusura? Lorenzo Marchetti

Solo qualche ridicolo dietrologo da supermerca­to può credere che XIII Municipio e Campidogli­o, decidano di chiudere una strada così importante per compiacere un ambasciato­re. Sempliceme­nte grottesco. Ma a Roma ci trasformia­mo tutti in sindaci, economisti, allenatori di Nazionale di calcio, periti di statica, suggeritor­i di operai addetti alle buche. I vigili del fuoco hanno svolto il loro lavoro e concluso attente perizie: un muro di cinta rischia di crollare. Speriamo si arrivi a un accordo tra ambasciata e XIII Municipio per una rapida riapertura. In quanto all’assenza di cartelli, la burocrazia romana brilla in incapacità di mettersi al servizio dei cittadini per spiegare cosa stia avvenendo. Però, chissà perché, chiari cartelli appaiono quando si tratta di vietare aree di sosta privatizza­ndole per i camion delle fiction che si girano. Qui ogni dietrologi­a, per evidenti motivi, è invece più che lecita.

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