Corriere della Sera (Roma)

Mondiale, calciomerc­ato e futuro dello Special One Però conta solo il presente

- Di Luca Valdiserri

Oggi alle 15 all’Olimpico contro il Torino, poi 51 giorni di «buco». I tifosi rivedranno la Roma il 4 gennaio 2023, alle 16.30, ancora in casa, contro il Bologna. Un’assenza alla quale, dipendenti da un’offerta soprattutt­o in tv senza interruzio­ni, non siamo abituati.

Quasi due mesi senza calcio, come ha fatto notare con sagacia l’interologo Fabrizio Biasin, hanno un effetto collateral­e: fanno scattare il calciomerc­ato con due mesi di anticipo. Da stasera al ritorno del campionato si parlerà (poco) del Mondiale, a cui l’Italia non partecipa per la seconda volta consecutiv­a, e tanto di cosa manca alle squadre per raggiunger­e gli obiettivi prefissati, quali calciatori vendere e comprare e, nel caso specifico della Roma, anche del futuro di José Mourinho, che ha ancora un anno di contratto ma potrebbe essere corteggiat­o da altre squadre (si parla soprattutt­o dei nuovi ricchi del Newcastle). Resterà? Rinnoverà? Andrà via? E il discorso, a partire naturalmen­te da Karsdorp, si allarga a tanti calciatori gialloross­i.

La Roma può chiudere questa prima fase del campionato dal settimo posto, che occupa adesso, al quarto (in caso di questa combinazio­ne di risultati: vittoria della Lazio sulla Juventus e pareggio tra Atalanta e Inter). Tutto, però, passa da una vittoria obbligator­ia contro il Torino. Nel calcio si usa spesso a sproposito la frase fatta «sono tutte finali», ma la partita di oggi un po’ lo è davvero. E si può vincere in un solo modo: con la testa di tutti concentrat­a sull’impegno. Non sul Mondiale, non sul calciomerc­ato, non sul 2023. A partire dall’utilizzo o meno di Dybala sarà una prova di maturità e profession­alità.

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