Centro invaso dagli ambulanti
Da San Pietro a Fontana di Trevi: a turisti e romani vendute cianfrusaglie e griffe false
Il centro invaso dagli ambulanti abusivi. Fra Colosseo e San Pietro, piazza Navona e Fonta- na di Trevi. Piazze e vicoli pieni di venditori non autorizzati che propongono false griffe ma anche articoli di vario genere, dagli acces- sori per telefonia a quelli d’abbigliamento. Un’offensiva a quasi un mese da Natale, che preoccupa perché collegata a quella delle organizzazioni criminali che sfruttano e riforniscono gli ambulanti.
Al Pantheon le sciarpe in stile inglese, a Fontana di Trevi le lucine colorate e le aste per i selfie. In via delle Muratte le borse griffate, mentre ai Fori Imperiali i quadretti dipinti sul marciapiede. E ancora a Ponte Sisto le cover per gli smartphone, gli origami e le collanine a San Pietro. A ogni luogo affollato di turisti, e non sono nemmeno tutti, il suo articolo, da vendere rigorosamente senza autorizzazione e spesso anche contraffatto. A un mese da Natale il centro di Roma è invaso di ambulanti abusivi. In pratica sono padroni delle strade, dove si aggirano senza troppi problemi. Sono centinaia, tornati alla carica dopo l’estate, con merce rinnovata. Segno evidente che le organizzazioni criminali, che sfruttano chi è costretto a scendere sempre in strada per poter sopravvivere, hanno lanciato la loro ennesima offensiva: il commercio illecito che corre parallelo a quello legale non conosce soste, soprattutto alla vigilia di un periodo nel quale si prevede un aumento ulteriore dei visitatori.
I canali di rifornimento sono sempre gli stessi e nelle settimane scorse la Guardia di
Finanza - ma indagini sono state portate a termine anche da carabinieri, polizia e vigili urbani - ha già portato a termine una serie di operazioni con il sequestro di capannoni e milioni di pezzi sul punto di essere messi in vendita per le strade della Capitale. Ma basta dare un’occhiata fra Colosseo e San Pietro, Fontana di Trevi e piazza Navona, per rendersi conto che il flusso di ambulanti carichi di merce è continuo: divisi per gruppi, spesso per nazionalità, si dividono il territorio del I Municipio, attenti a non pestarsi i piedi. Guadagnano da 50 (i più sfortunati) a 400 euro a settimana, a seconda di quello che riescono a piazzare. Soldi che devono bastare anche per pagarsi posto letto, mentre il resto viene mandato a casa. Sfruttamento totale che si incrocia con la necessità degli ambulanti di vendere quello che hanno acquistato investendo in certi casi anche in prima persona.
Si tratta comunque di una ripresa in grande stile dell’abusivismo commerciale, peraltro già denunciata più volte dalle associazioni di negozianti, collegata al ritorno massiccio di turisti a Roma dopo due anni di pandemia e di enormi difficoltà per il settore alberghiero e più in generale ricettivo. In alcuni punti del centro storico i marciapiedi sono coperti da teli sui quali sono esposti migliaia di articoli. Per lo più false griffe, ma ai turisti, e non solo a loro, vengono proposti anche accessori d’abbigliamento e per telefonia, giocattoli, oggetti d’arredamento e anche, più semplicemente, ma senza alcuna garanzia igienico-sanitaria, bottiglie d’acqua.