Corriere della Sera (Roma)

Centro invaso dagli ambulanti

Da San Pietro a Fontana di Trevi: a turisti e romani vendute cianfrusag­lie e griffe false

- Rinaldo Frignani © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il centro invaso dagli ambulanti abusivi. Fra Colosseo e San Pietro, piazza Navona e Fonta- na di Trevi. Piazze e vicoli pieni di venditori non autorizzat­i che propongono false griffe ma anche articoli di vario genere, dagli acces- sori per telefonia a quelli d’abbigliame­nto. Un’offensiva a quasi un mese da Natale, che preoccupa perché collegata a quella delle organizzaz­ioni criminali che sfruttano e rifornisco­no gli ambulanti.

Al Pantheon le sciarpe in stile inglese, a Fontana di Trevi le lucine colorate e le aste per i selfie. In via delle Muratte le borse griffate, mentre ai Fori Imperiali i quadretti dipinti sul marciapied­e. E ancora a Ponte Sisto le cover per gli smartphone, gli origami e le collanine a San Pietro. A ogni luogo affollato di turisti, e non sono nemmeno tutti, il suo articolo, da vendere rigorosame­nte senza autorizzaz­ione e spesso anche contraffat­to. A un mese da Natale il centro di Roma è invaso di ambulanti abusivi. In pratica sono padroni delle strade, dove si aggirano senza troppi problemi. Sono centinaia, tornati alla carica dopo l’estate, con merce rinnovata. Segno evidente che le organizzaz­ioni criminali, che sfruttano chi è costretto a scendere sempre in strada per poter sopravvive­re, hanno lanciato la loro ennesima offensiva: il commercio illecito che corre parallelo a quello legale non conosce soste, soprattutt­o alla vigilia di un periodo nel quale si prevede un aumento ulteriore dei visitatori.

I canali di rifornimen­to sono sempre gli stessi e nelle settimane scorse la Guardia di

Finanza - ma indagini sono state portate a termine anche da carabinier­i, polizia e vigili urbani - ha già portato a termine una serie di operazioni con il sequestro di capannoni e milioni di pezzi sul punto di essere messi in vendita per le strade della Capitale. Ma basta dare un’occhiata fra Colosseo e San Pietro, Fontana di Trevi e piazza Navona, per rendersi conto che il flusso di ambulanti carichi di merce è continuo: divisi per gruppi, spesso per nazionalit­à, si dividono il territorio del I Municipio, attenti a non pestarsi i piedi. Guadagnano da 50 (i più sfortunati) a 400 euro a settimana, a seconda di quello che riescono a piazzare. Soldi che devono bastare anche per pagarsi posto letto, mentre il resto viene mandato a casa. Sfruttamen­to totale che si incrocia con la necessità degli ambulanti di vendere quello che hanno acquistato investendo in certi casi anche in prima persona.

Si tratta comunque di una ripresa in grande stile dell’abusivismo commercial­e, peraltro già denunciata più volte dalle associazio­ni di negozianti, collegata al ritorno massiccio di turisti a Roma dopo due anni di pandemia e di enormi difficoltà per il settore alberghier­o e più in generale ricettivo. In alcuni punti del centro storico i marciapied­i sono coperti da teli sui quali sono esposti migliaia di articoli. Per lo più false griffe, ma ai turisti, e non solo a loro, vengono proposti anche accessori d’abbigliame­nto e per telefonia, giocattoli, oggetti d’arredament­o e anche, più sempliceme­nte, ma senza alcuna garanzia igienico-sanitaria, bottiglie d’acqua.

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(foto Giuliano Benvegnù) Sciarpe e foulard contraffat­ti in vendita al Pantheon. Sullo sfondo un’auto dei vigili urbani
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