«Corso Francia, gradino sull’asfalto» Il post di Torquati riapre l’indagine
Il presidente del Municipio lo segnalò sei giorni prima dell’incidente mortale di Leo Lamma
«Corso Francia è stata aperta. Visto il maltempo e la velocità con la quale è stato effettuato l’intervento, si è formato un gradino che la polizia locale ha voluto ricontrollare». E’ il commento postato su Facebook da Daniele Torquati (Pd), presidente del Municipio XV, a mezzogiorno del 1 aprile del 2022. Pochi giorni dopo, il 7 aprile del 2022, Leonardo Lamma, 19 anni, amico di Gaia e Camilla, le ragazzine travolte e uccise a corso Francia nel dicembre 2019, passerà sul rattoppo e come mostra il video, sobbalza con la moto, perdendo il controllo del mezzo, tanto da finire in terra e morire nell’impatto.
L’esistenza del «gradino» è una svolta emersa in queste ultime ore. Una novità per cui oggi i legali della famiglia Lamma, gli avvocati Antonio De Fazi e Massimiliano Capuzi, presenteranno al pm Attilio Pisani – che indaga per omicidio stradale, senza ancora indagati - la documentazione necessaria per chiedere ulteriori accertamenti. La strada, la mattina di quel 1° aprile, è stata riaperta in sicurezza? Doverosa premessa: la competenza sulla gestione della arteria non è del Municipio XV, rientrando Corso Francia nella «grande viabilità» per cui la manutenzione e la sicurezza ricadono sotto la responsabilità del Comune. Ora, il commento viene scritto all’interno di un post pubblicato il 31 marzo, dove, dopo 4 giorni di traffico impazzito, Torquati annuncia la riapertura della carreggiata di corso Francia «grazie al ripristino del manto stradale». Certo Torquati non specifica che i lavori dovranno essere completati, perché l’intervento in quelle ore è limitato a un rattoppo, mentre per l’asfaltatura della strada bisognerà attendere qualche giorno. La mattina del 1° aprile, il presidente svela la presenza di un problema: «un gradino» proprio laddove è stato eseguito l’intervento di chiusura della voragine. Il maltempo e la velocità dell’intervento, spiega il presidente, avrebbero creato «il gradino», su cui è passato (ma non per il consulente della procura) e caduto Lamma. Torquati ha chiarisce la sua affermazione: «E’ un commento che si riferisce a un altro commento di segnalazione che abbiamo trasferito. Abbiamo cercato di dare informazioni, come facciamo sempre in casi di emergenza – dice il presidente - Eravamo in quel momento insultati per la chiusura della strada e ora vengo tirato in ballo per qualsiasi altra questione, nonostante sia chiaro da tempo che non abbiamo alcuna competenza su quella strada e quei lavori».
Sulla dinamica dell’incidente, il consulente della procura sostiene che Leonardo è caduto da solo per la sua condotta da guida imprudente, avendo tenuto una velocità di 27 chilometri orari - la metà del limite previsto – inadeguata alle condizioni del luogo e del traffico. Per il consulente, Lamma, giunto all’altezza del civico 159, trova un muro di auto e frena in modo robusto, deviando verso sinistra con conseguente perdita di controllo della moto. Proprio al 159 ci sono il rattoppo incriminato e il gradino. E a indicare il civico è lo stesso Torquati su Facebook, quando il 28 marzo annuncia l’inizio dei lavori sulla tubatura rotta all’altezza del 159.