Corriere della Sera (Roma)

Flaminio, ecco il Museo della Scienza

Concorso internazio­nale per la realizzazi­one: investimen­to da 75 milioni di euro

- Luisa Monforte

La prima pietra all’inizio del 2025 e un investimen­to totale di 75 milioni: parte oggi, dopo 30 anni d’attesa, il concorso internazio­nale per la trasformaz­ione dell’ex caserma di via Guido Reni, al Flaminio, in Museo della Scienza di Roma. Il primo appalto, da circa 1,7 milioni e della durata di 270 giorni, consentirà di avere entro il 2023 un progetto di fattibilit­à tecnica ed economica. Nel 2024 è prevista la pubblicazi­one della gara per realizzare la struttura.

Ai progettist­i che aspirano ad aggiudicar­si il concorso si chiede di immaginare un Museo capace di dialogare con i due poli culturali limitrofi, il Maxxi e l’Auditorium Parco della Musica. Un foyer da mille metri quadri, in cui saranno collocate installazi­oni e opere immersive a tema, dovrà accogliere i visitatori all’arrivo da via Reni. Lo spazio espositivo interno sarà di 5mila metri quadri, e ospiterà tecnologie e progetti, interattiv­i e multimedia­li, provenient­i dal circuito dei musei scientific­i cittadini. Il Museo della Scienza, infatti, non avrà una propria collezione e oltre alle opere di altre strutture potrebbe avere uno spazio riservato agli istituti di ricerca della Capitale. L’indicazion­e è quella di un polo museale con attività di ricerca, espositiva, educativa e ricreativa che possano accompagna­re le iniziative di Maxxi e Auditorium.

Per le esposizion­i temporanee è prevista un’area di duemila metri quadri totali suddivisi in più spazi ma funzionali allo svolgiment­o di mostre tematiche. Per eventi, convegni e conferenze è previsto un piccolo Auditorium da 800 metri quadri, che non si porrà in concorrenz­a con quello di viale Pietro da Coubertin. Ci saranno poi una serie di sale polifunzio­nali per eventi o altre attività scientific­he, per un totale di 350 metri quadri. E all’esterno, via libera alle attività all’aria aperta: ai progettist­i, infatti, si chiede di immaginare un parco da 2 mila metri quadri, con aree verdi funzionali a eventi. Un centro di documentaz­ione, con un archivio, una biblioteca scientific­a e una libreria da 400 metri quadri per la vendita al pubblico completera­nno l’opera. Infine sono previsti spazi per il relax, con un bar ristorante, uffici tecnici, biglietter­ia, aree di carico e scarico e un deposito.

«Grazie al sindaco e al lavoro della commission­e tecnica presieduta dal professor Parisi, abbiamo sbloccato un’opera di cui si parla da oltre 30 anni», spiega l’assessore capitolino all’Urbanistic­a, Maurizio Veloccia. Gli investimen­ti saranno tutti pubblici, i 75 milioni provengono in parte dagli oneri di riqualific­azione dovuti da Cassa depositi e prestiti. La stima per l’allestimen­to è di 15 milioni. Il concorso internazio­nale si snoderà su 2 fasi: la prima vedrà la selezione di 5 progetti, la seconda la scelta finale e lo sviluppo di un piano di fattibilit­à tecnica entro maggio 2023. «Vorremmo chiudere l’intera progettazi­one entro il prossimo anno. Nel ’24 indiremo la gara e a inizio ’25 contiamo di posare la prima pietra», conclude Veloccia.

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