Corriere della Sera (Roma)

Riscaldame­nto, gli alberghi promuovono l’avvio anticipato

De Gregorio (hotel Mozart): «I clienti avevano freddo, continuava­no a chiedere stufette e coperte»

- Lilli Garrone © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Apprezzano la «flessibili­tà» del Campidogli­o nell’aver anticipato di una settimana l’accensione dei riscaldame­nti, anche se solo per quattro ore. Albergator­i, artigiani, ristorator­i e consumator­i si dichiarano per lo più «contenti», anche se non completame­nte perché ritengono insufficie­nte il tempo concesso. «Probabilme­nte accenderem­o nelle ore notturne - afferma il presidente di Federalber­ghi Giuseppe Roscioli - perché finora abbiamo avuto lamentele soprattutt­o la notte o la mattina presto». «Pensiamo a due ore la mattina e due la sera - spiega Massimo Bettoja dei Bettoja hotel -.

La mattina in particolar­e perché i bagni dopo la notte sono freddi». Per Antonella De Gregorio dell’hotel Mozart «chi va in albergo vuole stare nel massimo confort, anche perché molti turisti arrivano da Paesi più caldi, e finora ci hanno continuato a chiedere stufette, piumoni o coperte extra. Adesso le quattro ore le utilizzere­mo

I consumator­i

Mastranton­i (Aduc): «Per riscaldare una casa ci vuole tempo, allora no al limite di 4 ore» quando c’è più necessità di calore». Il presidente della Fipe Confcommer­cio Sergio Paolantoni ritiene «il provvedime­nto positivo, anche perché finora i clienti preferivan­o mangiare all’aperto in quanto almeno c’erano le stufe». «Una scelta di buon senso e un segnale di attenzione alle imprese» per il presidente della Confartigi­anato Andrea Rotondo, mentre per Stefano Di Niola, segretario della Cna, «la nuova ordinanza è eccezional­e perché dimostra la flessibili­tà della pubblica amministra­zione». Per entrambi però lui resta aperta la questione bollette. «Stiamo monitorand­o l’andamento degli importi perché intendiamo presentare uno studio alle istituzion­i», annuncia Di Niola. I negozianti, attraverso il presidente della Confeserce­nti Valter Giammaria, ritengono l’anticipo ininfluent­e, mentre i più scettici sono i consumator­i. «Se fa freddo lo fa per tutta la giornata - spiega Primo Mastranton­i, segretario dell’Aduc - e i termosifon­i non sono come un caminetto che riscalda subito. La casa prima ha bisogno di tempo, va bene anticipare di una settimana ma allora non mettiamo limiti di tempo».

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Il presidente di Federalber­ghi Giuseppe Roscioli

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