Corriere della Sera (Roma)

Trasporto pubblico

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Le fermate «sbagliate»

Non c’è limite alla sciatteria e al degrado che da anni si sono impadronit­i di Roma.

Prendo regolarmen­te il bus Atac 90. Nei pressi della Batteria Nomentana la voce flautata annuncia la fermata «via Val D’Ossòla» con l’accento sulla seconda o. Documentan­domi in rete constato che l’accento va sulla prima o, come da reminiscen­ze geografich­e di tanti anni fa, quando si studiava geografia. Penso ad uno sgradevole lapsus, salgo sul 62 e in zona Piazza Bologna la solita voce amichevole annuncia la fermata «Via gidaproc». Lì per lì penso a qualcosa di toponomast­icamente attinente al Quartiere Africano. Quando scendo alla fermata scopro che in realtà è «via Giovanni da Procida». Non credo si debbano fare esercizi di enigmistic­a durante il percorso su un autobus sapere il nome della fermata: basterebbe che Atac usasse un minimo di chiarezza e di buon italiano.

Giorgio Giorgianto­ni

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