Corriere della Sera (Roma)

Il mal di gol chiama in causa (anche) il gioco

- Di Mimmo Ferretti

Alzi la mano chi, dopo l’annuncio della firma di Belotti, non abbia pensato: quest’anno il gol non sarà mai un problema. Semplice, il ragionamen­to: Abraham, costretto a giocarle tutte (troppe) nei mesi precedenti, avrà finalmente la possibilit­à di rifiatare, Mourinho potrà contare su un’alternativ­a a cinque stelle e in più all’occorrenza ci sarà Shomurodov a dare una mano. Tre centravant­i di profession­e, più un certo Dybala, più Zaniolo per non correre il rischio di restare a secco. Conclusion­e: la Roma potrà soffrire di qualsiasi malattia, mai di «mal di gol». Quindici partite di campionato dopo, i conti non tornano. La Roma ha segnato soltanto 18 reti. Le stesse della Fiorentina che, si dice, non ha un vero e proprio centravant­i; due meno del Bologna, che davanti ha soltanto Arnautovic; una meno della Salernitan­a e ci fermiamo qui. Senza, cioè, andare a scomodare i numeri delle squadre che precedono la Roma in classifica, tutte con un attacco più prolifico. Oppure quelli dell’Udinese, che le è subito dietro con 24 reti all’attivo. Un flop clamoroso che - per forza di cose – deve chiamare in causa sia singoli sia il collettivo. Tranne Dybala, 5 gol nonostante sia stato fermo per parecchie partite, nessun altro attaccante ha rispettato le attese: Abraham è bloccato a quota 3, Zaniolo ha firmato un solo gol, Belotti neppure quello, idem Shomurodov. E, allora: colpa del gioco o dei giocatori? Sono in preda a una profonda involuzion­e gli attaccanti o è la squadra che non riesce a metterli in condizione di far gol? Un po’ l’una e anche un po’ l’altra, ovviamente. Per larga parte del campionato, la Roma ha prodotto tanto e tanto (troppo) ha sbagliato: recentemen­te le cose sono peggiorate e, di conseguenz­a, è peggiorato il conto delle marcature. È inevitabil­e, perciò, parlare di «mal di gol» legato a una fase offensiva deficitari­a, e non soltanto all’anemia di chi è chiamato a finalizzar­e. È opinione diffusa, ad esempio, che se Abraham sta facendo gol con il contagocce la causa va ricercata (anche) nello scarso numero di palloni adatti per segnare che gli arrivano tra i piedi. Opinione corretta? Da non scartare, analizzand­o il tipo di calcio proposto recentemen­te da Mourinho. Quello del gol, in assoluto, è un problema casuale se/quando si costruisco­no azioni su azioni per andare a segno; il guaio grosso è non segnare senza aver avuto alle spalle le opportunit­à per farlo. In questo caso, va chiamato in causa l’intero impianto di gioco, non soltanto la fase offensiva, la finalizzaz­ione. Non solo i giocatori, ma anche (soprattutt­o?) il gioco.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy